-Tonnato- Bar Teresio (Alba)

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La storia del vino ci racconta che prodotti blasonati come Barolo e Barbaresco furono scoperti e apprezzati molto tardi dai non-langaroli,  questo perchè le colline e le strade sterrate facevano si che ogni tentativo di trasportare il “nettare degli dei” piemontese anche solo a Torino, dai proprietari Savoiardi di sangue blu, fosse molto molto faticoso e poco “gentile” nei confronti dei rossi, allora non ancora DOCG. In quegli anni la faceva da padrone Bordeaux con il suo vino e soprattuto con il suo porto fluviale (a ben piu di 50 km dal mare, ma evidentemente efficace ed efficente per il trasporto vinicolo) che rendeva i trasporti molto comodi sopratutto per il vino. Per potere godere della struttura, del colore e del profumo dei nostri due amati prediletti, si doveva andare direttamente in vigna, affrontare strade non certo asfaltate, continui sali-scendi, e solo chi osava veniva premiato e giustamente ripagato per tutta la fatica fatta.

L’ anno scorso, quando ci hanno comunicato che avremmo dovuto cambiare ufficio e allontanarci dal centro (soprattutto da via Maestra e dai sui ristorantini), l’ umore mio e di zaramandagarasunobum (alias Andrea) subì un duro colpo. Senza raccontare i fatti nostri,  lavoriamo ad Alba (ndr SI proprio per quella azienda….e SI c’è lo spaccio….e SI si sente il profumo per tutta Alba quando la producono….e NOOOOOOO “Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato” non è stato tratto dalla vera storia del fondatore…e ancora NOOOOOOOO gli Oompa-Loompa non gestiscono le linee di produzione ) e  sin dal nostro arrivo ad Alba, abbiamo imparato ad apprezzare quello che di meglio la cittadina langherola offre: Vino, Tartufo e Cibo, non necessariamente in questo ordine.

Come moderni “pellegrini del santo Barolo” ci mettemmo subito alla ricerca della nuova “cattedrale”, osammo, rischiammo,sbagliammo ma mai e poi mai smettemmo di credere che anche li, dove nulla sembrava crescere, il miracolo culinario poteva esserci. Ed infine lo trovammo…il Bar Teresio, amici tonnati in tutta confidenza non fatevi trarre in inganno dal “bar”, vi posso assicurare che l’ amore sarà a  prima vista, sia  per i piatti delicati e succulenti  e sia per la coinvolgente simpatia dei suoi proprietari.

ma veniamo ai dati importanti:


“Bar Teresio”
C.so Piave 103 (Alba),
Tel 0173 281105
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: mai (per il weekend chiamare)
Ferie: mai
Prezzo Medio: pranzo 7  Euro;cena 20 Euro
Menu: su lavagnetta
Carte di Credito:si 
              

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino)  ..semplicemente non lo cita, d’ altronde i nostri “super eroi” della carta stampata  non possono provare tutti i bar, piole, ristoranti del mondo…e chi lo sa che non lo provino e magari lo citino nella versione del 2012. La ricerca su Internet ha dato lo stesso risultato…nulla. Sembra in tutto e per tutto seguire la storia del Barolo; ad Alba impazziscono per loro ma chi, dal Palazzo Reale di Torino, vuole goderne le prelibatezze deve osare e venirlo a scoprire e gustare direttamente qui.

I nostri amici lo adorano. Chiunque conosca Gino & family e  i loro succulenti piatti (ndr non togliamo nulla alla sua altrettanto grande aiutante Tiziana) non può che innamorarsene. Prima che si venga sommersi di messaggi e commenti….stiamo organizzando una nuova cena da Teresio per il dopo vacanze, verrete informati per tempo.

Voto al piatto

A noi…mettiamo da parte il cuore e l’affetto che ci lega a loro (e vi assicuriamo che è d’avvero tanto). Sia a me che ad Andrea il piatto è piaciuto proprio tanto, una perfetta esecuzione della ricetta alla  “Vecchia Maniera” (ndr trovate la ricetta orginale e tutte le altre proproste in questi mesi sotto Ricette ). La salsa equilibrata e leggera, in giusta proporzione, esalta il gusto finale del piatto senza coprirlo. la carne per nulla stopposa tagliata sottilissima, semplicemente si scioglie in bocca. La parte che trovo piu affascinante del tutto…non si sa quando comparirà di nuovo sulla magica lavagnetta, potrebbe essere domani, tra una settimana oppure tra un mese. Certo ci basterebbe informarci o addirittura potremmo chiederlo (ndr  sono sicuro che ci acconterebbero coccolandoci come sempre), ma forse sarebbe la fine di un gioco a cui siamo affezionatissimi…arriviamo li, salutiamo Flavio, Marco, Tiziana -quando esce dalla cucina-, Tina e Gino -quando esce dalla cucina-…e guardiamo la lavagnetta..speranzosi ma anche sicuri che qualsiasi cosa ci verrà proposta sarà all’ altezza della sua nomea ( e nel caso lasciamo fare a Gino). 4 Mucche tonnate sono il minimo che meritano.

Un consiglio pratico a chiunque volesse andare a trovare i nostri amici, per il Sabato e la Domenica  conviene sempre chiamare e concordare pranzi e/o cene.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati

eccoci ai consueti appuntamenti con la nuova ricetta suggerita da Giulietta e con aggiornamenti rispetto alla strepitosa avventura Solidale di Chloe&Carlo. Ma prima vi suggeriamo un appuntamento fotografico imperdibile:

Wildlife photographer of the year 2010:

Il MRSN (Museo di Scienze Naturali) presenta la mostra simbolo della fotografia naturalistica che esalta la meraviglia e l’ importanza della natura nel suo aspetto più incontaminato.

Organizzata dal Natural History Museum di Londra e dalla rivista BBC Wildlife Magazine, la mostra raccoglie oltre 100 fotografie vincitrici selezionate tra le migliaia che partecipano ogni anno al prestigioso concorso fotografico, che si tiene dal 1964.

Periodo di apertura al pubblico: dal 2 luglio al 28 agosto 2011

Orario

Tutti i giorni: 10 – 19
Chiuso il martedì

Informazioni

Biglietteria MRSN: 011 4326354
Numero verde InfoMuseo: 800 329 329
Centro didattico MRSN: 011 4326307/34/37 – didattica.mrsn@regione.piemonte.it

http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/mostre/temporanee/2011/wildlife/wildlife_1.htm

Ed ora finalmente è il momento di dare spazio alla grandissima Giulietta:

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Antipasti dal Mondo 

By Giulietta (http://alterkitchen.it/)
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BABÀ RUSTICO


Nazione di origine: Italia (la ricetta è di un’amica salernitana, ma il babà rustico, con opportune varianti, si può definire una ricetta più genericamente campana).

Alimento principale: farina per l’impasto, salumi e formaggi per il ripieno.

Preparazione: il babà rustico è un pane (quindi un lievitato) a base di farina, burro (o sugna) e uova, con l’aggiunta di cubetti di salumi e formaggi per renderlo assolutamente goloso e irresistibile. Il procedimento è quindi molto semplice: bisogna impastare farina, burro, uova e lievito (sciolto nel latte) insieme ad un congruo quantitativo di cubetti di salumi e formaggi di vostro gradimento (i classici sono prosciutto cotto, salame e scamorza), fino ad ottenere un composto omogeneo e un po’ appiccicoso, che lascerete lievitare in luogo caldo per due ore all’interno di uno stampo a ciambella (questa è la sua forma, infatti). Poi, cuocete in forno caldo per 45 minuti, dapprima coprendo lo stampo con dell’alluminio, per poi completare la doratura alla fine. La parte più difficile? Lasciare che il babà si raffreddi prima di correre all’assalto. Trovate la ricetta completa qui.

E il vitello tonnato?! : ecco, diciamo che unire il vitello tonnato e il babà rustico potrebbe giovare solamente ai festeggiamenti per il 150° compleanno italiano, per sottolineare quanto la cucina dello Stivale sia ricca e variegata. Però non azzarderei una scarpetta di tonnata con il babà, ecco (anche perché usare il babà per fare scarpetta è un po’ un delitto, considerata la sua bontà)…. poi, se volete tentare, io non mi prendo responsabilità!

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Milano-Dushanbe Charity Rally

http://www.kapipal.com/041c10ee773f418c855cb70797deab92

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La raccolta di fondi sta andando molto bene e la soglia psicologica degli 800 Euro è stata superata (e mancano ancora -17 giorni alla partenza)… da parte nostra un GRAZIE di cuore.

Nel post di oggi vogliamo aggiungere qualche dettaglio in piu su questa avventura, e su quanto il mitico team “Torino Senza Scorta” sta facendo in attesa della partenza.

I vari team che prendono parte alla “competizione” (tra “” proprio perchè lo scopo unico è quello di fare Solidarietà) partiranno da Milano il 30 Luglio e dovranno arrivare entro il 18 Agosto a Dusjanbe, Taijkstan (ndr il sito ufficiale www.silkroadrace.com ). Scopo della Solidarietà è quello di raccogliere più soldi possibili per l’associazione umanitaria CESVI e il suo progetto in Taijkstan (ndr qui il sito ufficiale dove trovete più dettagliate informazioni ). CESVI è  presente nel paese sin dal 2001 e negli ultimi 10 anni, grazie alla Solidarietà organizzata, ha aiutato a sviluppare e migliorare le condizioni sanitarie generali, l’ acqua, e soprattutto si è focalizzata su progetti per lo sviluppo della sostenibilità ,a lungo termine, della popolazione.

I vari team viaggiano su auto (ndr che si sono comprati senza toccare i soldi raccolti per la solidarietà) che verranno consegnate alla CESVI una volta arrivati. Le auto sono di seconda mano e i costi per rimetterle a posto sono completamente a carico dei singoli team (ndr dei singoli team..questo vuol dire che i nostri “eroi del bene” si sono sobbarcati completamente i costi per rimettere a posto la loro vettura senza toccare i soldi dati in beneficenza), la scelta normalmente ricade su auto robuste, le strade principalmente non sono asfaltate, e che siano facili ed economiche da mantenere.

Insomma la partenza è vicina e i sorrisi che si possono regalare sono ancora tanti….Forza amici tonnati

Rinunciamo ad un vitello tonnato per regalare tanti sorrisi in più!!!!!!!!!!

Vi ricordiamo che chiunque avesse curiosità o suggerimenti può contattarci utilizzando:

  • I commenti sui vari post
  • L’ indirizzo email : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it
  •  Twitter e Facebook mediante gli appositi link ad inizio pagina (sicuramente graditi i “mi piace” alla pagina di Facebook)

The last but not the least….abbiamo attivato anche Flickr dove troverete tante belle foto fatte nei nostri momenti di svago.Se volete gli originali non esitate a mandarci una mail, commentare, Flickr, Twittare o postare su Facebook…adesso le alternative sono proprio tante :-)

Grazie ancora

Sergio & Ellen

Signore e Signori…Ladies and Gentlemen….Mark Bittman

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Devo ammettere che quando ho trovato su internet il titolo del suo libro “How to cook everything” un sorriso polemico è comparso sul mio viso, e la parola “Esageratooooooooooooo” è stata la più casta che sia passata nel mio, seppur piccolo, cervello. Curioso come sono ho approfondito e sul suo sito ho trovato la descrizione che lui da di se stesso,  che viene riportata piu avanti nel post, sia in lingua originale che tradotta….e nel mio cervellino la parola è cambiata e si è trasformata in “apperooooooooooooooo”…

Mark Bittman è un giornalista specializzato in cibo e autore di molti libri. E’ stato reso celebre dagli articoli scritti per il New York Times,  rubrica  settimanale intitolata “the Minimalist” che ha visto la luce nel 2006 (ndr qui trovate il primo articolo della serie).

La carriera

Bittman si è laureato alla Clark University. Ha scritto almeno 10 libri sul cibo e sulla cucina, tre dei quali hanno vinto il premio IACP/Julia Child awards, oppure James Beard awards o ancora tutti e due. Altri tre sono tratti dagli articoli del New York Times:

  • The Minimalist Cooks at Home
  • The Minimalist Cooks Dinner
  • The Minimalist Entertains

Bittmann ha anche scritto un libro con  Jean-Georges Vongerichten, “Cooking at Home with a Four-Star Chef ” che ha ricevuto il premio James Beard Award . Nel 2000, sempre insieme, hanno pubblicato anche “Simple to Spectacular”.

Il libro di Mark ” How to cook everything” è stato pubblicato nel 1998 e nel 2008 ha visto una seconda ristampa. Nel 2007 invece ha visto la produzione dell’ “How to cook everything vegetarian”. Nel 2009 Bittman pubblica “Food Matters” che tratta temi quali le sfide ambientali, le malattie legate allo stile di vita, la sovra produzione e il sovra consumo di carne, carboidrtai semplici e cibo spazzatura (ndr junk food, anche Mark Bittman al pari di Jamie Oliver conduce la battaglia contro l’ alimentazione sbagliata, battaglia che ci vede sostenitori).

La pubblicazione del libro ha seguito la pubblicazione di due articoli sul New York Times  legati ai problemi sulla produzione alimentare, intitolati rispettivamente “Rethinking the Meat Guzzler” e “The Future of Fish”.

Nel 2010, Mark ha fatto seguire a “Food Matters” il libro “The Food Matters Cookbook”  che contiene 500 nuove ricette , definite Rivoluzionarie, che si basano proprio sui principi esposti nella prima versione.

Altri libri importnati sono: “Fish – The Complete Guide to Buying and Cooking” (1999), “The Best Recipes in the World” (2005), “Leafy Greens” (1995), “Bittman Takes On America’s Chefs” (2005, legato alla serie TV), e “Kitchen Express” (2009).

 

                 

English Version  (original Version)

About Mark

I’m not a chef, and I never have been. And though I’ve cooked with some of the best-known chefs in the world, I’ve never had formal training, and I’ve never worked in a restaurant. None of which has gotten in the way of my mission to get people cooking simply, comfortably, and well.

I’ve been an avid home cook since 1968, a journalist for nearly as long (longer if you count my high school yearbook!) and a professional food writer since 1980. In 1987 I became the senior writer (later editor) of Cook’s (the predecessor of Cook’s Illustrated), and in 1990 I began writing for The New York Times. Within the next few years I’d written How to Cook Everything and begun to write my weekly column, “The Minimalist.”

Since then the books have come steadily, and How to Cook Everything has been completely revised for its tenth birthday. The companion volume, How to Cook Everything Vegetarian (inspired by my realization that the world will inevitably move in the lessmeatarian direction, and why not?), led me to write the just-published (and happily well-received) Food Matters, a look at the links among eating too much meat, obesity, global warming, and other nasty features of modern life. (It has good recipes, too.)

I’m not only in print: We’ve been making weekly videos of “The Minimalist” for a few years now, you can catch me on the Today Show every couple of weeks, and I hosted a public television series based on How to Cook Everything and another of my bigger books, The Best Recipes in the World. This past year I traveled to Spain with a couple of well-known cronies and taped Spain: On the Road Again, another series for public television.

What’s next? Take a look at my schedule, and feel free to drop me a note.

You can also check out a recent article about what I’m up to from the New York Observer.

 

Versione Italiana

Chi è Mark

Non sono uno chef, e non lo sono mai stato. Anche se ho cucinato con i migliori chef del mondo non ho mai frequentato un corso specifico e non ho mai lavorato in un ristorante. Nulla di questo ha minimamente influenzato la mia missione che è quella di convicere la gente a cucinare nel modo piu semplice , confortevole e soprattutto cucinare bene.

Sono un apassionato di cucina casalinga dal 1968, un giornalista per quasi tutto il tempo (anche di piu se si conta il mio annuario del liceo!) e un food write professionista dal 1980. Nel 1987 sono diventato il senior writer (in seguito direttore) di “Cook” (il predecessore di “Illustrated Cook”) e dal 1990 ho iniziato a scrivere per il New York  Times. In pochi anni ho scritto il mio libro di successo “How to cook everything” e iniziato a scrivere la mia rubrica settimanale “the Minimalist”.

Da allora altri libri sono nati e “How to cook everything” è stato rinnovato per il suo decimo compleanno. Il volume gemello, “How to cook everything vegetarian” (ispirato dalla mia previsione che il mondo viaggia verso il “mangiaremenocarne”, e perchè non dovrebbe?) mi ha portato a scrivere, appena pubblicato, “Food Matters” (ndr le foto delle mele sono tratte proprio dalla copertina del libro…anche su questo blog non si butta via niente), uno sguardo/analisi, rivolti alla relazione tra ill  mangiare troppa carne, l’ obesità, il riscaldamento globale, e altre brutture della vita moderna (che ha anche buone ricette).

Non ci sono solo sulla carta stampata: Abbiamo fatto video settimanali tratti dalla rubrica “The Minimalist” per qualche anno, mi trovi al “Today show” ogni due settimane e sono ospitato da una serie tv pubblica che si basa proprio sul libro “How to cook everything” e un’ altra basata sul mio più grande libro “The Best Recipes in the World”.

Lo scorso anno ho viaggiato in Spagna con un paio di noti compari e registrato in Spagna: “On the Road Ancora una volta”, un’altra serie fata per la televisione pubblica.
Cos’altro ? dai un ‘ occhiata al mio programma e non esitare ad inviarmi dei suggerimenti o commenti.
Puoi anche scoprire cosa farò in futuro leggendo l’articolo del New York Observer.
(ndr i link li abbiamo lasciati solo sull’ articolo originale, questo per facilitare il nostro compito settimanale di scrittura del post)

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati,

su Flickr trovate come promesso alcune foto della mostra organizzata dalla StreetArtTo…bellissima.

Passiamo subito la palla alla sempre pronta Giulietta:

Antipasti dal Mondo 

By Giulietta (http://alterkitchen.it/)
 
 
TORTILLA CHIPS E GUACAMOLE 
 
Nazione di origine: Messico (ma entrambe le preparazioni sono anche un must della cucina Tex-Mex)
Alimento principale: farina di mais (per le tortilla chips), avocado (per il guacamole)
Preparazione: le tortilla chips si preparano a partire da un impasto di farina di mais, acqua bollente, olio e spezie (principalmente paprika e peperoncino). L’impasto va poi steso molto sottile e tagliato a triangolini, che vanno poi cotti brevemente in forno (secondo alcune ricette, invece, andrebbero fritti -io ho preferito una preparazione più leggera). Potete intingere le vostre tortilla chips in qualsiasi dip, piccante o meno, ma “la morte loro” per me è senza alcun dubbio il guacamole. Il guacamole è una salsa tipicamente messicana, ottenuta mescolando la polpa schiacciata dell’avocado con succo di lime, cipolla, spezie, in alcuni casi del peperone e, per un’aggiunta di italica memoria, dei pomodorini a pezzetti. L’abbinamento fra tortilla chips e guacamole è perfetto per un aperitivo (magari insieme ad una bella birra ghiacciata), rigorosamente da mangiare con le mani, ottimo per prepararsi ad un bel piatto di chili fumante. Trovate le ricette complete qui.
 
E il vitello tonnato?!: state sereni, non ho intenzione di proporvi di sostituire la salsa tonnata che accompagna il nostro amato vitello con del guacamole (diciamo che anche solo l’accostamento cromatico sarebbe inquietante.. e non poco): il guacamole lasciamolo per altri abbinamenti, mentre non avrei di che oppormi se decideste di accompagnare il vitello tonnato con delle tortilla chips, magari in una versione meno piccante, più simile ad un piccolo cracker di mais.

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Milano-Dushanbe Charity Rally

http://www.kapipal.com/041c10ee773f418c855cb70797deab92

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I  super amici Chloe&Carlo,  sempre pieni di mille iniziative ne hanno trovata un’altra delle loro…il rally di beneficenza che porterà il team Torino Senza Scorta (composto da Chloe, Carlo, Marco e Amos) da Milano a Dushanbe, Tajikstan, il tutto è anche conosciuto come ‘Silk Road Race‘ .

La splednida iniziativa permetterà loro di poter portare a chi ne ha più bisogno una macchina e tutto quello che riusciranno a comprare cgrazie alle donazioni che si possono fare sul sito . Noi siamo con loro e tramite questo spazio vi terremo aggiornati sull’ avventura e sulle donazioni.

Ad oggi (Domenica 10 Luglio) mancano -43 giorni alla partenza e le donazioni hanno raggiunto i 721 Euro…FORZA RAGAZZI un vitello tonnato in meno per tanti sorrisi in piu.

Vi ricordiamo che chiunque avesse curiosità o suggerimenti può contattarci utilizzando:

  • I commenti sui vari post
  • L’ indirizzo email : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it
  •  Twitter e Facebook mediante gli appositi link ad inizio pagina (sicuramente graditi i “mi piace” alla pagina di Facebook)

The last but not the least….abbiamo attivato anche Flickr dove troverete tante belle foto fatte nei nostri momenti di svago.Se volete gli originali non esitate a mandarci una mail, commentare, Flickr, Twittare o postare su Facebook…adesso le alternative sono proprio tante :-)

Grazie ancora

Sergio & Ellen

L’ uomo che sa come cucinare TUTTO : la ricetta originale

1 commento

“How to cook everything” e il titolo dice tutto (ndr “Come cucinare qualsiasi cosa”). Un libro “battezzato” così non può che avere un presente e futuro da best seller. L’autore di questo libro non può che essere un uomo di successo. Mark Bittman lo è ed è definito come uno dei food writer e presentatore più conosciuto e ammirato degli Stati Uniti; conosciuto per il suo candore, la sua semplicità, per il suo stile senza fronzoli e per le ricette semplici (ndr questa definizione è tratta dallo stesso sito che pubblicizza il libro. La coerenza tra il titolo del libro e la definizione dell’ autore è ammirevole…:-D)

Vi lasciamo alla lettura della ricetta (ndr la potete trovare sul sito orginale  insieme a tante altre informazioni utili)

English Version (Original Version)

Layered Vitello Tonnato

Makes 8 servings
Time: 4 hours, somewhat unattended

There is more than a little work involved here, both in shopping and in preparation, but you cannot find a more impressive starter. When completed, these perfect appetizers look like gorgeous little napoleons in layers of red and white. And the work is manageable as long as you’re patient. Not coincidentally, Michel’s accompanying Caesar Salad Dressing is the paradigm.

2 pounds center-cut veal loin
Salt and black pepper to taste
1/2 bottle (about 1 1/2 cups) white wine
2 quarts chicken broth, preferably homemade, or more as needed
2 sprigs fresh thyme
2 sprigs fresh rosemary
2 shallots, peeled and chopped
2 pounds sashimi-grade tuna loin

SAUCE
1 recipe Caesar Salad Dressing (see below)
2 ounces capers, drained
1 head frisee, dark green tips and hard white roots removed, cut into 1/2-inch pieces

1. Preheat the oven to 225°F. Split the veal loin in half horizontally and season both cut sides with salt and black pepper. Place pieces back on top of one another and tie the loin with butcher’s twine, forcing it into as cylindrical a shape as possible.

2. Nestle the tied veal loin in a pan just large enough to hold it and cover it with the wine and chicken broth (add water if you don’t have enough broth). Bring to a boil, then reduce to a simmer and add the thyme, rosemary, shallots, and salt and black pepper to taste; transfer the pan to the oven. Cook the loin at a slow simmer until the internal temperature reaches 140°F (use an instant-read thermometer), about 2 1/2 hours.

3. When the veal is ready, remove it from the broth and let it rest on a cutting board until cool enough to handle. Wrap tightly with plastic, using the plastic to help shape it into a cylinder. Put in the refrigerator to chill.

4. Prepare the tuna: Trim the loin into a cylindrical shape, removing the dark bloodline and the skin with a paring knife, then wrap in plastic the same way you did the veal, using the plastic wrap to help form the loin into a cylindrical shape. Place the tuna roll in the freezer for 20 to 30 minutes, until very firm.

5. Make the sauce: Put the Caesar Salad Dressing and capers in a blender or food processor and puree; add salt and black pepper as needed and set aside.

6. When ready to serve, remove the tuna roulade from the freezer and, with a very sharp serrated slicing knife, cut the tuna as thinly as possible into 32 slices (reserve ends and scraps for another use). Repeat with the veal roulade, cutting it as thinly as possible into 24 slices. This is probably easiest if you first cut the rolls in half, then cut each half into half again, then proceed to slice.

7. Now build 8 little towers: Start each with a slice of tuna, season with salt and black pepper, top with a slice of veal, and repeat-each portion will comprise 4 slices of tuna and 3 slices of veal. Transfer the towers to a non-stick baking sheet and put in the freezer, so they have a chance to firm up, about 20 minutes. Once set, use a serrated knife to cut each stack into quarters. Allow them to sit at room temperature until they lose the chill from the freezer.

8. Lay out 8 plates and spoon 2 tablespoons of the caper-Caesar sauce onto their centers. Using a spatula and your opposite hand, transfer each tuna and veal tower to a plate on top of the sauce. Garnish with pieces of frisée and serve.

Caesar Salad Dressing

Makes: about 1 cup or 8 servings
Time: 20 minutes

1 clove garlic, halved
3 eggs
1/4 cup fresh lemon juice
3/4 cup extra-virgin olive oil
1/4 cup minced anchovies, or to taste
1/4 teaspoon Worcestershire sauce, or to taste
salt and black pepper to taste

1. Rub the inside of a salad bowl with the garlic clove; discard it.

2. Bring a small pot of water to a boil. Pierce a tiny hole in the broad end of each of the eggs with a pin or a needle and boil them for 60 to 90 seconds; they will just begin to firm up. Crack them into the salad bowl, making sure to scoop out the white that clings to the shell.

3. Beat the eggs with a fork, gradually adding the lemon juice and then the olive oil, beating all the white.

4. Stir in the anchovies and the Worcestershire. Taste and add salt, if needed, and plenty of black pepper. Cover and refrigerate until needed.

   

 Versione Italiana

Per 8 persone

Tempo: 4 ore, piu o meno

C’è diverso lavoro da fare per questa ricetta, sia nella fase degli acquisti che in quello di preparazione, ma non puoi trovare un antipasto più impressionante di questo. (ndr ci siamo già innamorati di Mark Bittman). Una volta ultimato questo perfetto antipasto si presenta con piccoli e carini strati alternati nei colori rosso e bianco. E il lavoro è gestibile fino a quando lo si affronta con santa pazienza. Non a caso, l’ accompagnamento proposto da Michal, Dressing Caesar Salad è il paradigma.

2 pound di lombo di vitello taglio centrale
Sale e pepe nero per il gusto
1/2 bottgilia (circa 1 1/2 cups) vino bianco
2 quarti di brodo di pollo, preferibilmente fatto in casa, o comunque piu di quanto necessario
2 rametti di timo fresco
2 rametti di rosmarino fresco
2 scalogni pelati e tritati
2 pounds sashimi di tonno

SALSA

1 ricetta per la  Caesar Salad Dressing (vedi sotto)
2 ounces di capperi, sgocciolati
1 testa di insalata riccia , suggerimento: verde scura, dura e senza le radici, tagliata in pezzi di circa 1/2-inch

(ndr ATTENZIONE per convertire in unità di misura potabili quelle di questa ricetta vi rimandiamo al post – e soprattutto al prezioso e preciso commento lasciato da Giulietta – sotto trovate anche il suo spazio “Antipasti dal mondo“)

1. Pre-riscaldate il forno a circa 225°F. Dividete, seguendo la direttrice orizzontale, a metà il vitello e salate e pepate entrambe le parti. Rimettete i pezzi uno sopra l’altro e legato con spago da macellaio, dando una forma il piu cilindrica possibile al pezzo di carne.

2. Passate la lombata di vitello in una padella grande abbastanza da contenerlo e coprite poi con il vino e il brodo di pollo (aggiungete altra acqua se non avete abastanza brodo) Portate a bollore , poi riducete ad una leggera sobbollitura e aggiungete il timo, rosmarino, gli scalogni, e il sale e il pepe nero per il gusto; trasferite la pentola nel forno. Fate sobbollire  il lombo fino a quando la sua temperatura interna è circa 140°F (utilizzate un termometro a lettura istantanea da cucina, lasciate procedere la cottura per 2 ore e mezza circa).

3. Quando il vitello è pronto, toglietelo dal brodo e lasciatelo riposare su un tagliere fino a quando non sarà sufficentemente freddo da poterlo maneggiare.  Avvolgete  il tutto nella pellicola trasparente da cucina; utlizzate questa operazione per aiutarvi nel dare una forma cilindrica. Mettete in frigorifero a raffreddare.

4. Preparazione del tonno: tagliate il trancio di tonno secondo una forma cilindrica avendo cura di eliminare il bordo di sangue scuro e la pelle con un coltello da cucina, poi avvolgetelo nella pellicola trasparente come fatto per il vitello, utilizzate la pallicola per aiutarvi nel dare al trancio una forma cilindrica. Mettete il tonno nel freezer per 20-30 minuti, fino a quando non si irrigidisce.

5. Preparazione della salsa: Mettete il condimento per la Cesar Salad e i capperi in un mixer è fate un pure, aggiungete sale e pepe nero secondo la necessità e poi mettete da parte.

6. Quando pronto servite, togliete dal freezer la rolata di tonno e, con un coltello  seghettato molto affilato, tagliate il tonno in 32 fette le piu sottili possibili (riservate gli scarti e quel che avanza della rolata per altri usi). Ripete con il vitello, tagliandolo il piu sottile possibile, ottenendo 24 fette. Diventa porbabilmente più facile se tagliate prima a metà il pezzo, poi tagliate a metà le due metà e procedete  poi al taglio delle fette.

7.  Ora costruite 8 piccole torri: ognuna partirà con una fetta di tonno, salata e pepata, alternate poi con la fetta di vitello e procedete così fino ad avere 4 fette di tonno e 3 di vitello. Spostate le torri su una teglia antiaderente e poi mettete in freezer per circa 20 minuti. Una volta terminata questa operazione , con un coltello seghettato tagliate ogni pila in quarti  Lasciate riposare il tutto fino al raggiungimento della temperatura ambiente.

8. Preparate 8 piatti nel cui mezzo inserirete 2 cucchiai di capperi e Cesar salad. Con l’ aiuto di una spatolina trasferite in ogni piatto una torre sopra la salsa precedentemente preparata. Guarnite con l’insalata riccia e servite.

Caesar Salad Dressing

Preparazione: una cup oppure 8 porzioni

Tempo: 20 minuti

1 spicchio d’aglio, dimezzato
3 uova
1/4 cup di succo di limone
3/4 cup di olio extra vergine di oliva
1/4 cup di acciughe tritate
1/4 teaspoon di salsa Worcestershire
sale e pepe nero per il gusto

1. Strofinare l’interno di una insalatiera con lo spicchio d’aglio; poi buttate pure via lo spicchio.

2.Portate una pentola d’acqua a ebollizione. Bucate alla base le uova con uno spillo o un ago e fatele bollire dai 60 ai 90 secondi. Non avranno il tempo di rassodare completamente. Rompetele nella insalatiera avendo cura di raccogliere il bianco che rimane attaccato al guscio.

3.Sbattete le uova con una forchetta, aggiungendo a poco a poco il succo di limone e l’olio d’oliva.

4.Aggiungete le acciughe e la Worcestershire. e per il gusto aggiungete sale, se necessario, e abbondante pepe nero. Coprire e conservare in frigorifero fino al momento del servizio.

Anche questa ricetta la trovate insieme a tutte le altre seguendo il link: ricette

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati

due appuntamenti fondamentali questa settimana:

StreetArTO : appuntamento immancabile in via foggia 28 a Torino dove l’1-2-3 luglio i migliori artisti street creeranno e mostreranno le loro opere  nella ex fabbrica che presto lascerà spazio ai loft :

Appuntamento fotografico imperdibile, cercherò di trarre ispirazione e aggiornerò Flickr il prima possibile .

La notte del Barolo: il 2 luglio Barolo (Cn) Città del Vino a partire dalle ore 20, in collaborazione con le attività commerciali, di ristorazione ed i produttori, sarà protagonista della sua notte estiva di festa. Si festeggia il primo lustro di questo evento. In piazza Caduti per la Libertà “Cena sotto le Stelle”, desco con menù tipico langarolo libero a tutti. In piazza Castello sarà approntato il punto di degustazione del Barolo prodotto dai vignaioli di Barolo. In piazza Falletti dalle 23.30 LOVE BAROLO – Una notte in rosa sotto le mura del castello, festa con DJ set che inizierà con il brindisi di benvenuto, per proseguire con balli e danze. Nella notte bianca il WiMu – Museo del Vino sarà aperto ai visitatori sino a notte inoltrata.
Info:
www.barolodibarolo.com
  
Ma adesso lasciamo il giusto spazio alla creatività di Gulietta e di Alterkicthen.
    

Antipasti dal Mondo 

By Giulietta (http://alterkitchen.it/)
 
 

CARPACCIO DI POLPO

Nazione di origine: Italia (non saprei dire l’esatta origine della ricette, ma sicuramente proviene da qualche località marina, di certo non dal Piemonte, ecco!)

Alimento principale: polpo di scoglio.

Preparazione: questa ricetta è di semplice preparazione, ma richiede due cose essenziali: innanzitutto un ottimo polpo (anche surgelato) e, in secondo luogo, una giornata intera in cui il polpo possa riposare in frigorifero, prima di essere affettato. Se poi avete anche a disposizione un’affettatrice, siete a cavallo, ma potete fare benissimo anche senza (almeno, io sono ancora viva). In poche parole, la preparazione prevede di lessare il polpo, tagliarlo grossolanamente e pressarne le carni all’interno di una bottiglia di plastica, facendo fuoriuscire il liquido di cottura. La bottiglia, poi, opportunamente sigillata, va lasciata in frigorifero almeno 24 ore: passato questo tempo, potrete estrarre il polpo, ormai cilindrico, e affettarlo finemente, per poi condirlo come preferite. È un antipasto (ma può anche essere un secondo piatto) leggero e fresco, perfetto per l’estate incipiente. Trovate la ricetta completa qui.

E il vitello tonnato?!: siamo di nuovo di fronte ad un abbinamento un po’ azzardato. O meglio, io magari eviterei di mangiarli insieme (del tipo “un boccone dell’uno ed uno dell’altro”): è vero che il nostro amato vitello ha qualcosa di “marino”, ma proprio a braccetto col polpo non ce lo vedo. Invece, credo che inseriti in una carrellata di antipasti (da ristorante o casalinga) non stonino affatto, dal momento che entrambi sono antipasti raffinati, particolari e gustosi. Magari spezzerei la loro continuità con un antipasto di verdure, che completa la tripletta (carne-verdure-pesce) e che serve a pulire la bocca e a preparare il palato ad una nuova delizia.

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

Signore e Signori…Ladies and Gentlemen….Gordon Ramsay

2 commenti

Viene considerato il “Cattivo” della cucina internazionale per come nei suoi programmi tratta i vari personaggi che hanno la sventura di finire sotto le sue grinfie. E’ decisamente vanitoso, volgare, spocchioso, pieno di se. Ma è anche geniale ai fornelli (cosa riconosciuta dalle stelle Michelin ). Tra tutti gli chef presentati sino ad ora  Gordon Ramsey è sicuramente quello più televisivo,  impersonifica un personaggio vero e prorpio (ndr chissa quanto reale chissa quanto costruito) ed aggiunge all’ arte culinaria anche l’ arte scenografica. Una piccola chicca, alla mia Ellen veniva vietato il guardare Gordon Ramsay in tv perchè considerato troppo volgare (santa mamma).

Non si può però eliminarlo dall’ elenco degli chef più conosciuti, e non si può non buttarlo nell’ arena dei Vitello Tonnato Lovers soprattutto dopo la variante del Porco Tonnato presentata qualche settimana fa nel post dedicato alle ricette (ndr Direttamente dalla Cucina dell’ Inferno (Hell’s kitchen) una variante della ricetta da F…Word ). Lo si ama o lo si odia, divide le folle e quindi vi viene dato in “pasto” perchè possiate caderne innamorati o rifuggirne infastiditi.

Come per gli altri ospiti stranieri, ma nei prossimi incontri avremo dei cuochi italianissimi promesso, ne approfittiamo per dare la versione orginale (ndr che trovate sul sito originale ) seguita dalla nostra traduzione

English Version (Originale version)

Scottish by birth, Gordon was brought up in Stratford-upon-Avon, England, from the age of five. With an injury prematurely putting an end to any hopes of a promising career in football, he went back to college to complete a course in hotel management.

Gordon’s first years in the kitchen were spent training under culinary luminaries such as Marco Pierre White and Albert Roux in London, after which he moved to France to work in the kitchens of Guy Savoy and Joël Robuchon for three years, where he was able to enhance his expertise in classic French cooking. In 1993 Gordon became chef of the newly opened Aubergine and within three years the restaurant was awarded two Michelin stars.

In 1998, at the age of 31, Gordon set up his first wholly owned restaurant, Gordon Ramsay, in Chelsea which was awarded three Michelin stars within three years of its launch. Over the next five years Gordon and his team launched some of London’s most high profile restaurants including Gordon Ramsay at Claridge’s, Pétrus and The Savoy Grill.

2003 saw the launch of Gordon’s first international restaurant, Verre, located in the Dubai Hilton Creek Hotel. Gordon Ramsay Holdings now operate a number of restaurants across the globe in New York, LA, Tokyo, Dublin, Doha, Paris, Tuscany, Sardinia and Melbourne.

Between 2004 and 2010 Gordon Ramsay Holdings launched a number of successful restaurants in London including maze and maze Grill, Plane Food at Heathrow T5, York & Albany and two pubs, The Narrow in Limehouse and The Warrington in Maida Vale.

2010 proved to be another busy year with Pétrus reopening in Knightsbridge, and the launch of its first restaurants in Australia, with maze and maze Grill opening at the Crown Entertainment Complex, Melbourne. November 2010 saw the long awaited re-launch of the iconic Savoy Grill, following a refurbishment of the entire hotel.

Gordon has also become a star of the small screen both in the UK and internationally with shows such as Ramsay’s Kitchen Nightmares, The F Word and Hell’s Kitchen USA. 2010 saw the broadcast of three exciting new television programmes; Masterchef in America and Ramsay’s Best Restaurants and Christmas with Gordon in the UK. Gordon has also published a number of hugely successful books including his autobiography, Humble Pie, which became a bestseller. His most recent recipe books, Ramsay’s Best Menus and Christmas with Gordon, were published by Quadrille in September and November 2010 respectively.

Versione Italiana

Scozzese di nascita, Gordon è vissuto a Stratford-upon-Avon, in Inghilterra, a partire dall’età di cinque. Dopo che un infortunio mise prematuramente fine alla promettente carriera da calciatore tornò al college per ultimare gli studi Alberghieri.

I primi anni di gavetta in cucina di Gordon sono passati sotto l’ala protettrice di luminari come Marco Pierre White e Albert Roux a Londra, dopodichè si spotò in Francia per lavorare presso la cucina di Guy Savoy and Joël Robuchon per  tre anni, dove potè migliorare la sua consocenza relativamente alla cucina classica Francese. Nel 1993 divenne chef del nuovo ristorante Aubergine ed in tre anni il ristorante ottenne 2 stelle Michelin.

Nel 1998 all’ eta di 31 anni, Gordon aprì il suo primo ristorante, Gordon Ramsey, in Chelsea che fu premiato con tre stelle Michelin in tre anni dalla sua apertura. Nei successivi 5 anni Gordon Ramsay e il suo team aprirono alcuni dei più blasonati, e di alto profilo,  ristoranti di Londra tra cui Gordon Ramsay a Claridge,Petrus e il Savoy Grill.

Il 2003 ha visto la nascità del primo ristorante internazionale di Gordon, a Verre, nel Dubai Hilton Creek Hotel. La Holding di Gordon Ramsay oggi conta su ristoranti in ogni parte del pianeta a New York, LA, Tokio, Dublino, Parigi, Toscana, Sardegna e Melburne.

Tra il 2004 e il 2010 Gordon Ramsay Holdings ha lanciato una serie di ristoranti di successo a Londra, tra cui il Maze e il Maze Grill, Plane Food a Heathrow, T5, York & Albany e due pub, The Narrow a Limehouse e The Warrington a Maida Vale.

Il 2010 si è rivelato un anno impegnativo con la riapertura di Petrus a Knightsbridge, è il lancio del primo ristorante in Australia, con l’ apertura del Maze e Maze Grill a Crown Entertainment Complex, Melbourne. Novembre 2010 ha visto il tanto atteso rilancio della mitica Savoy Grill, dopo una ristrutturazione di tutta la struttura.

Gordon è anche diventato una star del piccolo schermo sia in inghilterra che a livello internazionale con trasmissioni come Ramsay’s Kitchen Nightmares,The F Word e  Hell’s Kitchen USA. Il 2010 ha visto la trasmissione di tre nuovi programmi televisivi, Masterchef in America, Ramsay’s Best Restaurants e Christmas with Gordon in the UK. Gordon ha anche pubblicato un numero impressionante di libri di successo tra cui la sua autobiografia, Humble Pie, che è diventato un best seller. I suoi ultimi libri di ricette, Ramsay’s Best Menus e Christmas with Gordon, sono stati publicati da Quadrille rispettivamente a Settembre e Novembre 2010.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati,

per quelli di voi che non hanno ancora letto su acebook o Twitter la notizia della settimana, la riproponiamo qui prontamente:”

Stiamo facendo scuola..eccovi il primo contest sul vitello tonnato

http://www.foodandcompany.com/news/news.html#vitello

E vi possiamo assicurare che quando il “Paglia”, il nostro più grande fornitore di info, ci ha segnalato l’evento non ci potevamo credere. Spettacolare un contest di Vitello Tonnato, geniale. Si terrà questa sera (ndr Giovedì 16 per chi non leggerà subito il post) magari ci sono ancora dei posti liberi. Purtoppo non potremmo esserci ma offriremo con piacere degno spazio a  chiunque andrà e avrà la gentilezza di buttare giu 4 righe magari facendo anche un paio di foto.

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Sergio & Ellen

-Tonnata- la Piola da Celso

2 commenti

Più o meno funziona così: si vai li,  si mangia come dei pazzi, e si mangia cosa ti portano fino allo sfinimento, se riesci schivi battutine/frecciatine qua e la da parte delle “Sorelle” (intendiamoci..ifrecciatine bonarie che ti fanno proprio sentire a casa) e si torna a casa  sazi e con un sorriso d’altri tempi. Una serata così ci voleva proprio. Come sempre non eravamo soli, con noi i soliti “sospetti” come giudici Tonnati: Ele & Zaramanasavalusunorum detto “Andrea” e Stefano.

 

Ma cerchiamo di dare un senso a questo post e partiamo da alcuni dati utili:

Ristorante “Piola da Celso”
via Verzuolo 40/b,
Tel 011 4331202
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: Domenica
Ferie: mai
Prezzo Medio: a cena 15 – 25 Euro
Menu: si mangia quel che arriva
Carte di Credito:no
 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) sottotitola la scheda della Piola così: ” La Piolaccia che ci piace s’è fatta bella” e continua “E finalmente il bruco è diventato farfalla, la poverella si è trasformata in Cenerentola, il ranocchio in principe. Parliamo dell’ amatissimo “Da Celso/Dalle Sorelle”, un posto così autentico che fino a poco tempo fa non aveva nemmeno un nome ufficiale e tutti lo chiamavano con quello del patriarca o evocando le due figlie che stanno in sala e in cucina. A Novembre 2010, si diceva, l’ exploit: un titolo tutto nuovo, “Piola da Celso”, ma soprattutto un locale fresco di pacca, a pochi metri da quello in via Perrero….si entra, si saluta qeusto e quello, ci si siede, si fa un cenno a Celso che magari è lì a farsi anche lui un boccone ( e a parlar di donne)  e ci si affida alle sorelle. I piatti tutti ricchi e gustosi, san di Piemonte: i peperoni con la bagna caoda, la lingua al verde, il cotechino con crauti, la frittata di zucchine, i tajarin con lo spezzatino, il brasato, le pesche ripiene la crostata di Elisabetta (ndr la più “pestifera” delle sorelle…ma avremmo dovuto capirlo subito leggendo cosa c’era scritto sul suo grembiule…che non possiamo riportare e che potete però andare a leggere direttamente andando a trovarle…)…ultima novità del 2010, Da Celso è aperto anche la sera, il Giovedì, il Venerdì e il Sabato e con una ventina di Euro ci si concede un Menu pantagruelico. Viva la Cenerentola delle Piole.”

La stampa (ndr esattamente la Repubblica in versione on line) brinda per la trasformazione titolando “ORA HA ANCHE UN SUO NOME QUESTA PIOLA PER GLI HABITUÉ” in un articolo apparso nelle sue pagine digitali il 20 Novembre 2010 e di cui ne riportiamo un veloce estratto (ndr ma il cui articolo originale potete trovare qui ). L’ articolo continua :” IN ALTO i calici: uno dei miei baretti-ristorante preferiti s’ è fatto nuovo, s’ è fatto grande, s’ è fatto bello. Quando ne scrissi, più di un anno fa, era sostanzialmente un bar con una cucina gustosa ma semi-clandesina (era incuneata in un cantuccio nel cortile), ora che si è spostato in altri locali – a pochi metri da quelli precedenti – è finalmente un vero ristorantino tutto lindo e pinto, con le pareti allegre, un grande bancone, addirittura una intera stanza dedicata a fornelli, frigo e compagnia, un bellissimo cortiletto che sarà la pacchia di tutti noi amici e avventori, questa estate…..Per il resto, la sostanza è la stessa di prima: cucina tosta e gustosa servita soprattutto per gli habitué (ve li potrei elencare: il presidente della circoscrizione, il gasista e via così)…E si sta bene, facendo due chiacchiere con il vicino, con le sorelle, con Celso, gustando una bella cucina saldamente piemontese, bevendo una allegra Barbera. Insomma: proprio tutto quello che dovrebbe succedere in una piola. “

Voto al piatto

A noi…Viva la Cenerentola delle Piole…ha fatto veramente una bella impressione…Viva la Cenerentola delle Piole…e in realtà dopo “lunga” discussione…Viva la Cenerentola delle Piole…la Giuria della serata ha deciso di dare 3 mucche tonnate e mezzo …Viva la Cenerentola delle Piole…andando quindi a rivoluzionare il sistema di votazione. La cosa non sarebbe consona se fossimo dei veri giudici…Viva la Cenerentola delle Piole…ma poichè non lo siamo, sia per mancanza di competenza, sia per mancanza di volontà…Viva la Cenerentola delle Piole…possiamo dire che il nostro sistema di votazione è assolutamente “Creativo” e che anzi ci piace proprio così….Viva la Cenerentola delle Piole……Viva la Cenerentola delle Piole…la cosa più strepitosa è che da quando siamo andati li non riusciamo più a smettere di dire “…Viva la Cenerentola delle Piole…. Il piatto si è presentato bene, e le lampade nel giardino hanno aiutato la creazione della giusta atmosfera. le fette gentilmente adagiate erano parzialmente coperte dalla salsa. Non nascondiamo che la Salsa l’ha fatta da padrone nel piatto, “alla vecchia maniera” come decanterebbero i “manuali” se solo fossero scritti, però densa al punto giusto, con il gusto bilanciamento tra l’ uovo e i capperi. La carne cotta la punto giusto e tagliata quel fine a cui non  puoi dire di no (ndr leggermente troppo secca…il che giustifica il nostro 3 e mezzo). Possiamo dire SENZAZIONALE e allora Viva la Cenerentola delle piole, viva viva la Cenerentola delle piole, viva viva viva la Cenerentola delle piole…e se solo fossimo così azzardati da riportarvi cosa c’era scritto sul grembiule di Elisabetta….se solo….ma niente dovete proprio andare a scoprirlo da soli e non dimenticate di salutarcele 😀

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati

non siamo spariti ma , dobbiamo confessarvelo, per motivi puramente legati al marketing e alla volonta di conquistare sempre più amici abbiamo deciso di cambiare il giorno di pubblicazione dei post…scusateci tanto ma stiamo diventando vanitosi 😀 e voi siete sempre di più.

Questa settimana vogliamo suggerirvi di porre attenzione a cosa sta organizzando il museo di scienze naturali di torino perchè ha a piano una serie incredibile di eventi e concerti per la primavera / estate (cercate il loro contatto su facebook).

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Sergio & Ellen

Direttamente dalla Cucina dell’ Inferno (Hell’s kitchen) una variante della ricetta da F…Word

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La ricetta di questa settimana è una sifda per i puristi, ma lo chef che la presenta ama “aggredire” la cucina, e a volte letteralmente tutto quello che c’è nella cucina e nel ristorante, aiuti cuochi, clienti ecc ecc. Le sue puntate non si possono certo definire noiose.

Questa settimana diamo quindi il benvenuto al Pork tonnato (ndr tradotto suona come Maiale Tonnato) dello sboccato ed eccentrico Gordon Ramsay. E’ stata una impresa trovarne la ricetta originale ma poi fortuitamente siamo incappati nel The Sunday Times e nell’ articolo scritto dallo stesso cuoco (ndr il sito originale ). Come sempre diamo spazio alla versione originale e poi ci aggiungiamo una nostra traduzione maccaronica.

 

English version (Original Version)

Serves 4

This is based on the classic Italian vitello tonnato – poached veal sliced thinly and served with an Italian tuna mayo dressing – but I’ve used pork as a cheaper alternative and as a great option for those who have reservations about eating veal. Strange as it may sound, the “surf and turf” concept really works for this dish. The tuna, capers and anchovies give the dressing a depth of flavour that truly complements the earthy pork. Because it is a lean meat, the pork loin or fillet should be served medium at most. I can’t understand why some people insist on cooking pork until it is bone-dry and stringy. Keep it slightly pink and it will stay juicy and tender.

500g centre-cut pork loin or fillet
1 carrot, peeled and roughly chopped
1 onion, peeled and roughly chopped
2 garlic cloves, peeled and chopped
2 bay leaves
4-5 juniper berries, lightly crushed
2 litres brown chicken stock

Sea salt and freshly ground black pepper

For the dressing
2 egg yolks
80g tin of tuna packed in oil, drained
2 tbsp capers, rinsed and drained plus few extra to garnish
2 anchovy fillets in oil
1 garlic clove, peeled and finely crushed
300ml olive or vegetable oil
Squeeze of lemon juice, according to taste
Sea salt and freshly ground black pepper
Small handful of flat-leaf parsley, chopped

1 Trim the pork and place in a deep pan with the rest of the ingredients. Bring to the boil, then skim off the froth and scum that floats to the surface. Reduce the heat to a very low simmer and cook for 18-20 minutes until the pork is slightly springy when pressed. Remove the pan from the heat and leave the pork to cool in its poaching liquor.

2 For the dressing, put the eggs, tuna, capers, anchovies and garlic in a food processor and blend to a wet paste. With the motor running, slowly trickle in the oil and whiz until the sauce is smooth. You may need to turn the processor off and scrape down the sides of it a few times while doing this. Season with lemon juice, salt and pepper to taste. Finally, add the parsley and give the mixture a few pulses. Transfer to a clean bottle or plastic container and chill for up to 2 days.

3 When cooled, slice the pork as thinly as possible and arrange on a picnic platter or in a plastic container. Wrap tightly with clingfilm to seal. Pack a tablespoon or two of rinsed capers to use as a garnish.

4 Spoon the dressing over the pork and garnish with a sprinkling of capers to serve, with a green bean and new potato salad if you wish.

Note: It is important to keep the tuna dressing properly chilled as it contains raw egg yolks. If you are feeding young children or pregnant women, it’s best to substitute the egg yolks and oil with 300ml of shop-bought mayonnaise.

Versione Italiana

Per 4 persone

Si basa sul classico Vitello tonnato – Fette sottili di Vitello in camicia servite con una salsa di maionese italiana – ma io ho usato maiale per una versione più economica e come  alternativa per chiunque abbia delle riserve nel mangiare vitello. Suona strano, ma il concetto di “Mari e Monti” funziona molto bene su questo piatto. Il tonno, i capperi e le acciughe danno alla salsa una profondità di gusti che realmente completano il maiale “di terra”.  Poichè è una carne magra  il lombo di maiale o il filetto devono avere una cottura media al massimo . Non riesco a capire perchè certe gente insista a voler cuocere il maiale fino a  quando non è completamente asciutto  e filamentoso. Lasciatela rosa è rimarrà succosa e tenera

500g lonza o fieltto di maiale
1 carota pelata e tagliata grossolanamente
1 cipolla pelata a tagliata grossolanamente
2 spicchi d’ aglio, pelato e tagliato
2 foglie d’ alloro
4-5 bacche di ginepro leggermente schiacciato
2 litri di brodo di pollo
sale marino e fresco pepe nero

Per il condimento

2 tuorli d’ uovo
80g di tonno sgocciolato
2 cucchiai di capperi, sciaquati  e scolati, più qualche extra per guarnire
2 filetti di acciughe sottolio
1 spicchio d’aglio sbucciato e finemente tritato
300 ml di olio d’ oliva
succo di limone quanto basta
sale marino e pepe nero
una manciata di prezzemolo tagliato

1 Tagliate la carne di maiale e mettetela in una padella insieme agli altri ingredienti. Portate ad ebollizione e poi togliete la schiuma che si è formata sulla superficie. Riducete la fiamma al minimo e fate cuocere per 18-20 minuti fino a quando la carne di maiale risulta leggermanete elastica alla pressione. Rimuovete le pentola dal fuoco e lasciate che il maiale si raffreddi nel suo sugo.

2 Per il condimento mettete le uova, i capperi, le acciughe e l’ aglio in un frullatore e frullate il tutto riducendo ad una pasta bagnata. Mentre il flullatore è in azione aggiungete l’ olio a filo fino a quando la salsa non sarà vellutata. Potrebbe essere necessario spegnere il processore e raschiare i lati di un paio di volte durante questa operazione. Condite con il succo di limone, sale e pepe secondo il gusto. Alla fine aggiungete il prezzemolo nel frullatore e fate fare ancora un paio di frullate. TRasferite il tutto in una bottiglia pulita o un contenitore di plastica e mette in frigo per un massimo di due giorni

3 Quando raffreddato, tagliate a fette il maiale il più sottile possibile e disponete in un contenitore di plastica. Avvolgete con film di plastica per sigillare. mette da parte un paio di cucchiai di capperi sciacquati che serviranno per guarnizione.

4 Ponete il condimento sulla carne di maiale e guarnite con una spolverata di capperi prima di  servire, con fagiolini e insalata di patate  se lo si desidera.

Nota: è importante mantenere la salsa tonnata adeguatamente refrigerata in quanto contiene tuorli d’uovo crudo. Se dovranno essere dei  bambini o donne in gravidanza a managiare il piatto, è meglio sostituire i tuorli e l’olio con 300ml di maionese industriale.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati

oggi lo spazio lo vogliamo completamente dedicare ad una nostra nuova amica a cui vogliamo dare la possibilità di replicare al nostro post -Tonnato- il Ristorante “Angolo di Parin”. Per correttezza nei suoi confronti e per dare massimo risalto al diritto di replica che garantiamo a tutti ,abbiamo deciso di inserire anche qua il commento in modo che si possa leggere anche solo accedendo alla home del nostro blog, ci teniamo che tutti voi siate sempre liberi di esprimere la vostra opinione che sia a favore di quanto scritto o a sfavore.

a lei tutto lo spazio dovuto

“Cari Ellen e Sergio
Sono Luisa dell’Angolo di Parin. Approfitto dello spazio del commento (l’unica chance consentita a chi potrebbe persino sentirsi un po’ colpito nell’amor proprio, e vi garantisco che conoscendo l’ego dei cuochi è cosa certa) per rispondere al vostro articolo. Per fortuna non siete giudici implacabili alla ricerca della critica feroce, anzi ci avete assegnato ben due punti! Di ciò dovrei esservi grata, per avermi evitato di dover soccorrere e supportare il cuoco (al secolo mio marito) che, da ben 40 anni produce questa zuppetta dal gusto non ben definibile. E prima di lui così la faceva la buonanima di mia suocera (che Dio la perdoni per la devianza inflitta, perchè si sa che i modelli genitoriali lasciano segni indelebili!). Ma sarà perché Parin, al secolo Giovanni Suppo, nonno della buonanima, era chiamato “Sopa ed pan bagnà” proprio per il “furor propinandi” con cui somministrava la panada (la zuppa di pane cotto) appena poteva? Insomma, l’idea della zuppa, nella famiglia Bonavero sembrerebbe una caratteristica dominante, un po’ come gli alleli mendeliani…
Comunque saremo lieti se tornerete, magari non per il tonnato perfetto.
Tutto ciò nel pieno diritto all’informazione e rispetto delle opinioni altrui, comprese quelle dei vitello “zuppato” lovers.
Luisa Giambartolomei Bonavero”

Ringraziamo pubblicamente Luisa per il commento postato, nel post originale ci sono altri commenti sempre di Luisa che non riportiamo qua solo per questione di spazio ma che vi invitiamo ad andare a leggere, soprattutto una riflessione sulla ricerca della perfezione che ci ha fatto riflettere e che approviamo pienamente. Ancora grazie Luisa per la bella lezione di vita che ci hai dato sarà un piacere poter tornare da voi e stringervi la mano.

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

-Tonnato- il Ristorante “Angolo di Parin”

3 commenti

Non ci è stato suggerito, forse addirittura sconsigliato, ma alcune volte il destino deve seguire il proprio corso. Non ci si deve elevare a creatore ma semplicemente lasciare che il creato guidi. Perchè come dice sempre il primo giudice tonnato del Vitello Tonnato Lovers Club (ndr Stefano autore anche del blog “belloedamangiare“) :” Quando si cammina nel giusto…”

E così abbiamo fatto. Abbiamo prenotato per le 20.30 un tavolo per 6 (ndr questa volta come anticipato alcuni post fa abbiamo avuto l’onore di poter avere una vera giuria: Erica & Carminuzzo in versione pre Germania e Ele & Zaramanasus -alias Andrea) e ci siamo andati.

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “Angolo di Parin”
via Bernardino Galliari 29/F,
Tel 011 6692040
Orario Cucina: 12-15 – 19:30-24
Chiusura: Domenica
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 20 Euro (a pranzo 7 Euro)
Menu: solo alla carta
Carte di Credito: no
 
 

 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) lo indica come un Bistrot dall’ aria provenzale incastonato nella Pigalle di Torino (cioè: Via Ormea) e poi continua: “…l’ Angolo di Parin era e rimane uno dei posticini più carini, curati, delicati della zona. I proprietari sono di una cordialità rara e vi acolgono nel loro localino dal tenore provenzale come farebbero degli zii a casa propria, in campagna. Il tutto funziona così bene che si dimentica in un istante della metropoli attorno (compresi i folkloristici travestitoni di via Ormea)….in fronte all’ ingresso una grande vetrina propone piattini pronti, che vanno dalla lingua al verde al vitello tonnato, dai formaggi ai salumi, dalla carne cruda a quella salada, dall’ insalata russa alle acciughe al verde…Sedutisi si può scegliere tra quel che c’è in vetrina ( e in effetti Parin, prima di trasformarsi come Cenerentola in ristorantino, era gastronomia) o nel menu. Esempi? …tajarin con sugo di carne (cioè: tajarin con sugh ed carn), parmigiana (marzan-e a la padan-a) polpette alle erbe provenzali e piselli (quajettin-e’d vitel a j’erbe servaje e pois)….La cosa che a noi piace di più, più che affrontare un piatto strutturato, è sbizzarrirci nei piattini della gastronomia che sono divertenti, vari e gustosi. Poi fare due chiacchiere con i proprietari, goderci ancora un istante quell’ aria fatata e ributtarci nel casino di San Salvario.”

Voto al piatto

A noi, e con noi intendiamo il voto unanime di 6 persone compresi i giudici tonnati che ci hanno accompagnato in questa prova, non è proprio piaciuto il vitello tonnato offertoci dall’ Angolo di Parin. Sarà magari stata la serata sbagliata ( o magari sarà che quella sera – non camminavamo nel giusto…-) però purtroppo e con grande rammarico quella sera le cose non sono andate proprio come dovevano. Sin dalla presentazione il piatto è risultato più simile ad una zuppetta che ad un orgoglio nazionale, un trionfo di capperi, uova, vitello. La presentazione povera ha lasciato presto il passo al gusto non propriamente definito e definibile, e sinceramente non sapremmo propriamente dire se quello provato poteva essere classificato come Ricetta Classica o Moderna (ndr per le ricette potete usare la pagina Ricette). Non siamo dei cuochi professionisti ne tanto meno dei critici, e spero che in questi tre mesi di post abbiate inteso come non ci divertiamo assolutamente a vestire i panni dei giudici tremendi e implacabili, sempre e solo alla ricerca della critica feroce ma anzi. La volontà è quella di mangiare bene, stare bene con gli amici e magari suggerire agli amici stessi, vecchi e nuovi, fisici o virtuali come i lettori del nostro blog, proprio qualche nuovo ristorante. Questa volta non possiamo proprio farlo, specialmente se come noi siete alla ricerca del piatto perfetto.

 
 
 
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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati,

ci sono un paio di cose che vorremmo suggerirvi, testate e gia approvate  :-) :

1) la rummeria vicino al locale provato, dove abbiamo finito la serata e condiviso il sorriso con gli amici

La Rhumerie – Via Carlo Francesco Ormea 2

2) una iniziativa dell’ “Enoteca Regionale del Barbaresco” degna di nota (e a cui noi stessi abbiamo partecipato l’ atra settimana)

IL BARBARESCO A TAVOLA – 6, 13, 20 maggio 2011
Il Barbaresco 2008: cene in abbinamento alla nuova annata nei ristoranti della zona di origine con 15 – 20 vini Barbaresco da degustare alla cieca in ogni serata.

per poter trovare gli indirizzi e i numeri di telefono utile fate riferimento al link

vi ricordiamo che chiunque avesse curiosità o suggerimenti può contattarci utilizzando:

  •  L’ indirizzo email : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it
  •  Twitter e Facebook mediante gli appositi link ad inizio pagina (sicuramente graditi i “mi piace” alla pagina di Facebook)
The last but not the least….abbiamo attivato anche Flickr dove troverete tante belle foto fatte nei nostri momenti di svago.Se volete gli originali non esitate a mandarci una mail, commentare, Flickr, Twittare o postare su Facebook…adesso le alternative sono proprio tante :-)
 
Grazie ancora
Sergio & Ellen

Orrori da gustare…dall’ America una nuova versione della ricetta

2 commenti

Finisce ogni sua trasmissione con la famosa frase : ” Se vi sembra buono, mangiatelo! “. E’ Andrew Zimmern uno degli chef Americani più conosciuti e conduttore indiscusso  della vincente serie televisiva ( visibile in Italia attravero il canale satellitare  Discovery Travel & Living  ) Orrori da gustare – titolo originale Bizarre food – , in cui vengono riportati i suoi viaggi intorno al mondo e le sue avventure tra le specialità culinarie tipiche, ma comunque singolari, dei luoghi che visita.

Ma non siamo qua per scrivere di lui, o almeno non ancora visto che ormai pensiamo abbiate capito lo stretto legame che intercorre tra la Ricetta proposta e la consecutiva Curiosità, ma siamo qua per poter vedere come dall’altra parte dell’ Oceano interpretano il nostro adorato piatto.

Come sempre cogliamo l’ occasione per poter riportare la versione originale (ndr presa dal sito ufficiale http://www.andrewzimmern.com/  in cui per puro piacere abbiamo lasciato anche le unità di misura originali: quindi benvenuti nel mondo dei tablespoon  – cucchiaini da caffè – oppure delle cup – tazze – per misurare e suggerire gli ingredienti) e una manualissima versione Italiana

English Version (original version)

This veal with tuna sauce is one of the best dishes in the world and may sound odd to some, but the sauce is AMAZING.

Ingredients (per 6 people)

• 3 lb boneless, milk-fed veal shoulder or leg – trimmed, rolled and tied
• 3 garlic cloves
• 2 ribs celery, chopped
• 1 large onion, chopped
• 6 sprigs parsley
• 1 bay leaf
• 2 c white wine
• 8 oz imported italian olive oil packed tuna
• 8 anchovy filets
• 1 c extra virgin olive oil
• 2 T lemon juice
• 3 T capers
• 1 1⁄4 c mayannaise, preferably homemade
GARNISH
• lemon slices
• oil cured black olives
• chervil leaves
• 2 carrots, chopped

Instructions

Combine drained tuna, capers, anchovies, oil, and lemon juice in a food processor until it becomes a beige paste. Fold in the mayo to taste. Refrigerate.

Place wine, vegetables, veal, garlic, parsley, and bay into a large, heavy pan. Cover with water. Bring to a low boil and lower heat. Simmer slowly for roughly 90 minutes.

Allow meat to cool in the stock for 20–25 minutes. Remove veal and let rest for 30 minutes at room temperature. Cut veal into thin slices. Spread some sauce on the bottom of a platter. Place veal slices onto the sauce. Add another layer of sauce, then veal, then sauce. Garnish with the lemons, chervil, and olives.

Versione Italiana

Questo vitello con la salsa tonnata è uno dei migliori piatti del mondo (ndr appena letta questa frase l’abbiamo eletto cuoco dell’ anno: viva viva Andrew viva viva Andrew) può suonare strano a qualcuno ma la salsa  è FANTASTICA (ndr è qua qualche lacrimuccia di commozione ammettiamo di averla fatta scendere sulle guance: viva viva Andrew viva viva Andrew)

prima di tradurre gli ingredienti è sicuramente più utile tradurre le unità di misura, non vorremmo mai che mal intepretate diano vita a vitelli tonnati decisamente anomali:

Libra (lb) = 16 oz = 453,59 g

Tablespoon =cucchiaino da caffè

Cup = tazza…e qua possiamo aprire una tavola rotonda perchè io e Ellen sono mesi che ci interroghiamo sul significato recondito di questa unita di misura, ma vi assicuriamo che non solo Andrew Zimmern la usa con disinvoltura, ma anche Jamie Oliver, Nigella Lawson, Gordon Ramsay e Mark Bittman.  Ultimamente proprio da una ricetta di Bittman abbiamo trovato questo indizio che potrebbe portare alla verità: la ricetta recita… 1/2 bottle (about 1 1/2 cups) white wine …che tradotto suona come: mezza bottiglila (circa 1 tazza e mezza) di vino bianco…e convertito secondo i nostri standard sarebbe quindi 75 cl = 1 tazza e mezza da cui si potrebbe dedurre che una tazza è 50 cl.  Attenzione però a non tarpare le ali della fantasia dei nostri amici d’oltre-oceano che potrebbero tranquillamente utilizzare le famose bottiglie da 50cl con tanto di tappo a vite…

 Ingredienti (per 6 persone)

• 3 lb di spalla o coscia di vitellino da latte, disossato, rifilato, arrotolato e lagato
• 3 spicchi d’aglio
• 2 gambi di sedano, tagliati
• 1 cipolla tagliata
• 6 rametti di prezzemolo
• 1 foglia di alloro
• 2 cup di vino bianco
• 8 oz di tonno importato dall’ italia
• 8 filetti di acciuga
• 1 cup olio extrra vergine di oliva
• 2 Tablespoon di succoi di limone
• 3 Tablespoon capperi
• 1 1⁄4 cup maionese prefferibilmente se fatta in casa
 GUARNIZIONE
• Fette di limone
• Olive nere
• Foglie di Cerfoglio
• 2 carote tagliate

Preparazione

Unite al  tonno sgocciolato i capperi, acciughe, olio e il succo di limone e amalgamate fino a fare diventare il tutto una pasta beige. Al tutto aggiungete anche la mionese per il gusto. Mettete in frigo.

In una grossa padella unite il vitello,  il vino, i vegetali, l’ aglio, il prezzemolo e l’ alloro. Coprite con Acqua. Portate ad ebollizione e fate bollire lentamente per circa 90 minuti

Lasciate raffreddare la carne nel brodo per 20-25 minuti. A qeusto punto togliete il vitello dalla pentola e lasciate riposare il resto per 30 minuti a temperatura ambiente. Tagliate la carne a fettine sottili. Come base, sul fondo del piatto, disponete un pò di salsa. Disponete le fette di vitello sulla salsa. Aggiungete ancora salsa, poi altre fette di vitello, poi altra salsa. Guarnite il piatto con il limone, il cerfoglio e le olive.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

Signore e Signori…Ladies and Gentlemen….Simone Rugiati

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L’ Italia risponde all’ Inghilterra… e dopo averli fatti scontrare con le ricette (ndr la ricetta di Jamie la trovate al post ” La ricetta di Jamie ” mentre quella di Simone al post ” E se fosse Tonno Vitellato…?!?!?!?! “) e ora di far incotrare anche le biografie….e che la guerra tra cuochi abbia inizio.

Le informazioni Biografiche che vi proponiamo le abbiamo tratte direttamente dal sito ufficiale (Simone Rugiati) e tanto per incuriosirvi fin da subito…sappiate che se Jamie Oliver poteva essere chiamato il cuoco nudo anche Simone, che non è da meno, potrebbe essere chiamato nudo e crudo…e la spezia piccante è servita a voi la lettura ora

 …..Senza ombra di dubbio uno degli chef più creativi del momento, sbarazzino, giovane, divertente, alla portata di tutti anche di quelli che non se la cavano alla grande ai fornelli!

Diplomato all’Istituto Alberghiero F. Martini di Montecatini Terme con ottimi voti (94/100), partecipa a corsi e concorsi e frequenta stage formativi anche all’estero. Inizia a lavorare come commis in alcuni ristoranti della Toscana. Nel 2002 entra alla Hobby & Food di Parma che lo assume come chef della rivista “La mia Cucina”. Dopo alcuni mesi assume anche la direzione delle testate “Buon Appetito” e “Mangiar Sano”. Collabora alla produzione di libri di cucina, corsi di aggiornamento presso istituti alberghieri, lezioni di cucina naturale e macrobiotica. Relatore a convegni e fiere sull’alimentazione, si occupa anche di consulenza ai ristoranti e preparazione degli allievi delle scuole alberghiere a concorsi internazionali di cucina e pasticceria moderna. Ha firmato più di 200 titoli di libri di cucina (studio di ricette, esecuzione e fotografia) distribuiti a livello nazionale in edicola e libreria.

Autore dei libri “Se in cucina c’è Simone” (food editore) e “Stupire in cucina in 20 minuti” (fabbri editori) ha da poco pubblicato il nuovo libro “Il gusto di sedurre” edito da Rizzoli

Ospite fisso alla “Prova del Cuoco” in diretta su Raiuno (ndr forse non tutti sanno che La prova del cuoco è stato preso dal format Inglese….si avete letto bene inglese “Ready steady cook”)e protagonista di 2 format in onda quotidianamente su Gambero Rosso Channel.

Attualmente libero professionista (Executive Chef, amministratore RS catering, consulente catering, show chef, autore, produttore televisione).

La Biografia ufficiale però non spiega perchè Simone è “Nudo e crudo”…lo fa però molto bene il “Roma Fiction Fest” (sito ufficiale), uno tra i più importanti eventi internazionali legati alla fiction tv – e con fiction vengono catalogate anche le trasmissioni di Gamebero Rosso Channel e Alice due esempi di canali satellitari tematici offerti da SKY. Uno dei più premiati al festival,  e nel corso della stagione anche seguiti, appuntamenti tv-culinari del 2010 è stata proprio la serie “Simone nudo e crudo” e come recita la presentazione ufficiale della serie:

Nudo e Crudo è l’avventuroso biopic di Simone Rugiati, chef dimanico ed appassionato che con il suo modo di fare ricette in tv ha incuriosito ed avvicinato i giovani alla cucina. La serie, in sei episodi, si snoda attraverso capitoli che raccontano la vita di tutti i giorni di un ragazzo che è stato cuoco precoce ed oggi personaggio noto ad un ampio pubblico televisivo. Lo vedremo alle prese con cani da tartufi o alla ricerca dell’uovo perfetto, costretto ad insegnare la “calamarata” a sua mamma o ad imparare segreti da grandi chef italiani. Le storie sono narrate in prima persona dal giovane chef ed ogni puntata è densa di ricette eseguibili, realizzate con tecniche audiovisive che le rendono veloci ed accattivanti.

Anche il nostro Simone diciamo che ne ha fatte di cotte e di “nude e crude” quindi…come ultima cosa ci piacerebbe segnalarvi (non il fatto che abbia quest’anno partecipato all’ isola dei famosi o che, girovagando per cercare notizie su internet, abbiamo letto che sembra uscire con la famosa modella che era con lui sull’ isola….non sappiamo di cosa  e di chi si stia parlando, non essendo noi dei fun del genere, però lo spettegolare è sempre molto bello e divertente e se è ignorante lo è ancora di più 🙂 ) che per la prima volta in italia proprio Simone ha sperimentato un format che potremmo battezzare “Cuoco dal vivo” o “Show coking”, un nuovo modo di concepire la cena come un evento e che l’anno scorso ha visto il nostro chef impegnato in un tour di 7 serate ( e stiamo attendendo che venga segnalato il nuovo calendario per dirvelo e soprattuto per andarci). Lo spettacolo che si intitolava “Una notte con Simone” vedeva una cucina allestita al centro della sala da pranzo, cosa che permetteva a Simone di interagire con gli ospiti e di coinvolgerli illustrando, passo dopo passo, la preparazione dei piatti che venivano gustati nel corso della cena…..golosissima come cosa insomma. Vi terremo informati.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

-Tonnato- il Ristorante “Pastificio Defilippis”

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“Le nostre pastaie fanno il nido tutti i giorni”, tre uova appoggiate su tre “nidi” di pasta colorati rispettivamente di verde di bianco e di rosso….semplicemente geniale. Questo è il poster di benvenuto che campeggia vicino all’ ingresso del Pastificio Defilippis, un ‘inizo così artistico e creativo che mette subito l’acquolina in bocca…

L’antica tradizione pastaia, il pastificio è stato fondato nel 1872 e fino a pochi anni fa i torinesi facevano la coda al Sabato per poter comprare i tajarin, viene oggi riproposta dal Pastificio Defilippis con artigianalità affiancata da una ricerca meticolosa e accurata delle materie prime: il grano dei migliori mulini, uova piemontesi di galline allevate a terra e acqua purissima. Oggi il Pastificio Defilippis è un laboratorio attento a tradizione e qualità e affianca alla pasta fresca e secca eccellenti specialità gastronomiche, che possono essere acquistate e portata a casa oppure gustate nel ristorante interno. Il Pastificio Defilippis produce una vasta gamma di paste, dalle speciali alle paste fresche all’uovo ripiene e non, alle paste secche di semola di grano duro.

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “Pastificio Defilippis”
via Lagrange 39,
Tel 011 542137
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: mai
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 20 – 25 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito:si
 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) lo battezza come  “Pastificio con ristorantino cheap and chic” e ne esalta ogni angolo, ma lasciamo alle loro parole il piacere di stuzzicarvi ancora di più riportandovi alcuni pezzettini della loro scheda: “…Quest’anno Defilippis rimane praticamente l’unico ristorantino chic in guida. E’ che la formula convince: un luogo staordinariamente storico….ristrutturato con gusto moderno ma rispettoso in cui viene offerto un servizio celere e informale…..E poi c’è la straordinaria location: tre salette – una sotto e due sopra – affacciano sulla splendida via Lagrange che parecchi mesi l’anno viene anche invasa da un bel dehors…nel 2010 i proprietari, che non stanno mai fermi un momento, hanno ristrutturato ulteriormente il corner gastronomia e soprattutto hano deciso di puntare direttamente diritto al cuore del problema: un pastificio del 1872, non può non avere pasta fresca di alti livelli. Ed ecco quindi i ravioli fatti a mano dall simpatica Annamaira Tamasco (che viene da blasonati e stellati ristoranti ) naturalmente alle tre carni: fassone, coniglio e maiale (cui si aggiungono verdure riso e grana)….E sono davvero , davvero eccellenti, a grandi, grandissimi livelli ( e possono essere l’occaione per fare due chiacchiere con la Tamasco)….si accompagna il tutto con bolle e con un buon bicchiere di rosso Damilano (il produttore – sito ufficiale – che è socio della struttura e che fa un Barolo maiuscolo)….si pasteggia in un posto davvero elegante a prezzi equi. Ce ne fossero.”

La Stampa in questi anni ne ha, appena possibile, tessuto le lodi e glorificato la Tamasco, nella penna di molti critici culinari e in articoli dai tagli più disparati ( nella ricerca che normalmente facciamo su internet ne abbiamo trovati davvero tanti tutti molto simpatici e completi: ve ne suggeriamo uno in particolare “il raviolo di langa” scritto dal sempre ottimo Cosimo Torlo)

Voto al piatto

A noi il piatto ha fatto toccare il cielo con un dito. Il Vitello tonnato è stato cucinato seguendo la ricetta dell’ antica tradizione, anche sul menu infatti campeggiava orgogliosa la definizone ” alla vecchia maniera”. La carne presentava una cottura omogenea, segno indiscutibile di una cottura lenta e omogenea, e la salsa dall’ intenso colore giallo lasciava trasparire fin da subito la presenza di ottime uova fresche – senza ombra di dubbio una ricetta “classica” (ndr La “Classica”….iniziamo dalla base). Il piatto sobrio e di porzione “umana” si presentava nella classica veste del ventaglio di carne con salsa al centro…unica frivolezza concessa qualche cappero qua e la a completare il tricolore (verde cappero, giallino salsa e rosa carne ….un pò di fantasia, come location la prima capitale di italia et voilà il gioco è fatto: un omaggio ai 150 anni). Non abbiamo trovato nulla che non andava: la salsa densa al punto giusto senza rimanere granulosa, la carne cotta ma non stopposa ne ancor peggio venosa. se il piato del ristorante “Le Vitelle étonné” (ndr -Tonnato – il Ristorante “Le Vitel étonné” ) ha fin ora rappresentato il meglio del “moderno” (ndr Il “Moderno” avanza…. ), il Pastificio Defilippis non può non rappresentare il meglio del “Classico”.

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Approfittiamo di questo post per ringraziare di cuore tutti coloro che settimanalmente ci leggono…siete incredibilmente diventati tantissimi…siete dei pazzi come noi. Grazie Grazie Grazie Grazie

E visto che siete importantissimi per noi abbiamo deciso di dedicare un indirizzo mail : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it a tutti coloro che magari troppo timidi non lasciano dei commenti. Aspettiamo tutti i vostri commenti sui post passati e suggerimenti per i futuri post.

Per non farci mancare niente….abbiamo anche aperto un funclub su Facebook (o meglio quando almeno 25 di voi andranno su Facebook e cliccheranno sul  “mi piace” allora verrà riconosciuto ufficialmente come funclub…grazieeeeee 🙂 ) e un account Twitter…questo per farvi risparmiare il “duro” lavoro di dover controllare mille volte al giorno l’eventuale pubblicazione di nuovi post…

Grazie ancora,

Sergio & Ellen

 

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