“Le nostre pastaie fanno il nido tutti i giorni”, tre uova appoggiate su tre “nidi” di pasta colorati rispettivamente di verde di bianco e di rosso….semplicemente geniale. Questo è il poster di benvenuto che campeggia vicino all’ ingresso del Pastificio Defilippis, un ‘inizo così artistico e creativo che mette subito l’acquolina in bocca…

L’antica tradizione pastaia, il pastificio è stato fondato nel 1872 e fino a pochi anni fa i torinesi facevano la coda al Sabato per poter comprare i tajarin, viene oggi riproposta dal Pastificio Defilippis con artigianalità affiancata da una ricerca meticolosa e accurata delle materie prime: il grano dei migliori mulini, uova piemontesi di galline allevate a terra e acqua purissima. Oggi il Pastificio Defilippis è un laboratorio attento a tradizione e qualità e affianca alla pasta fresca e secca eccellenti specialità gastronomiche, che possono essere acquistate e portata a casa oppure gustate nel ristorante interno. Il Pastificio Defilippis produce una vasta gamma di paste, dalle speciali alle paste fresche all’uovo ripiene e non, alle paste secche di semola di grano duro.

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “Pastificio Defilippis”
via Lagrange 39,
Tel 011 542137
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: mai
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 20 – 25 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito:si
 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) lo battezza come  “Pastificio con ristorantino cheap and chic” e ne esalta ogni angolo, ma lasciamo alle loro parole il piacere di stuzzicarvi ancora di più riportandovi alcuni pezzettini della loro scheda: “…Quest’anno Defilippis rimane praticamente l’unico ristorantino chic in guida. E’ che la formula convince: un luogo staordinariamente storico….ristrutturato con gusto moderno ma rispettoso in cui viene offerto un servizio celere e informale…..E poi c’è la straordinaria location: tre salette – una sotto e due sopra – affacciano sulla splendida via Lagrange che parecchi mesi l’anno viene anche invasa da un bel dehors…nel 2010 i proprietari, che non stanno mai fermi un momento, hanno ristrutturato ulteriormente il corner gastronomia e soprattutto hano deciso di puntare direttamente diritto al cuore del problema: un pastificio del 1872, non può non avere pasta fresca di alti livelli. Ed ecco quindi i ravioli fatti a mano dall simpatica Annamaira Tamasco (che viene da blasonati e stellati ristoranti ) naturalmente alle tre carni: fassone, coniglio e maiale (cui si aggiungono verdure riso e grana)….E sono davvero , davvero eccellenti, a grandi, grandissimi livelli ( e possono essere l’occaione per fare due chiacchiere con la Tamasco)….si accompagna il tutto con bolle e con un buon bicchiere di rosso Damilano (il produttore – sito ufficiale – che è socio della struttura e che fa un Barolo maiuscolo)….si pasteggia in un posto davvero elegante a prezzi equi. Ce ne fossero.”

La Stampa in questi anni ne ha, appena possibile, tessuto le lodi e glorificato la Tamasco, nella penna di molti critici culinari e in articoli dai tagli più disparati ( nella ricerca che normalmente facciamo su internet ne abbiamo trovati davvero tanti tutti molto simpatici e completi: ve ne suggeriamo uno in particolare “il raviolo di langa” scritto dal sempre ottimo Cosimo Torlo)

Voto al piatto

A noi il piatto ha fatto toccare il cielo con un dito. Il Vitello tonnato è stato cucinato seguendo la ricetta dell’ antica tradizione, anche sul menu infatti campeggiava orgogliosa la definizone ” alla vecchia maniera”. La carne presentava una cottura omogenea, segno indiscutibile di una cottura lenta e omogenea, e la salsa dall’ intenso colore giallo lasciava trasparire fin da subito la presenza di ottime uova fresche – senza ombra di dubbio una ricetta “classica” (ndr La “Classica”….iniziamo dalla base). Il piatto sobrio e di porzione “umana” si presentava nella classica veste del ventaglio di carne con salsa al centro…unica frivolezza concessa qualche cappero qua e la a completare il tricolore (verde cappero, giallino salsa e rosa carne ….un pò di fantasia, come location la prima capitale di italia et voilà il gioco è fatto: un omaggio ai 150 anni). Non abbiamo trovato nulla che non andava: la salsa densa al punto giusto senza rimanere granulosa, la carne cotta ma non stopposa ne ancor peggio venosa. se il piato del ristorante “Le Vitelle étonné” (ndr -Tonnato – il Ristorante “Le Vitel étonné” ) ha fin ora rappresentato il meglio del “moderno” (ndr Il “Moderno” avanza…. ), il Pastificio Defilippis non può non rappresentare il meglio del “Classico”.

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Sergio & Ellen