-Tonnato- Bar Teresio (Alba)

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La storia del vino ci racconta che prodotti blasonati come Barolo e Barbaresco furono scoperti e apprezzati molto tardi dai non-langaroli,  questo perchè le colline e le strade sterrate facevano si che ogni tentativo di trasportare il “nettare degli dei” piemontese anche solo a Torino, dai proprietari Savoiardi di sangue blu, fosse molto molto faticoso e poco “gentile” nei confronti dei rossi, allora non ancora DOCG. In quegli anni la faceva da padrone Bordeaux con il suo vino e soprattuto con il suo porto fluviale (a ben piu di 50 km dal mare, ma evidentemente efficace ed efficente per il trasporto vinicolo) che rendeva i trasporti molto comodi sopratutto per il vino. Per potere godere della struttura, del colore e del profumo dei nostri due amati prediletti, si doveva andare direttamente in vigna, affrontare strade non certo asfaltate, continui sali-scendi, e solo chi osava veniva premiato e giustamente ripagato per tutta la fatica fatta.

L’ anno scorso, quando ci hanno comunicato che avremmo dovuto cambiare ufficio e allontanarci dal centro (soprattutto da via Maestra e dai sui ristorantini), l’ umore mio e di zaramandagarasunobum (alias Andrea) subì un duro colpo. Senza raccontare i fatti nostri,  lavoriamo ad Alba (ndr SI proprio per quella azienda….e SI c’è lo spaccio….e SI si sente il profumo per tutta Alba quando la producono….e NOOOOOOO “Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato” non è stato tratto dalla vera storia del fondatore…e ancora NOOOOOOOO gli Oompa-Loompa non gestiscono le linee di produzione ) e  sin dal nostro arrivo ad Alba, abbiamo imparato ad apprezzare quello che di meglio la cittadina langherola offre: Vino, Tartufo e Cibo, non necessariamente in questo ordine.

Come moderni “pellegrini del santo Barolo” ci mettemmo subito alla ricerca della nuova “cattedrale”, osammo, rischiammo,sbagliammo ma mai e poi mai smettemmo di credere che anche li, dove nulla sembrava crescere, il miracolo culinario poteva esserci. Ed infine lo trovammo…il Bar Teresio, amici tonnati in tutta confidenza non fatevi trarre in inganno dal “bar”, vi posso assicurare che l’ amore sarà a  prima vista, sia  per i piatti delicati e succulenti  e sia per la coinvolgente simpatia dei suoi proprietari.

ma veniamo ai dati importanti:


“Bar Teresio”
C.so Piave 103 (Alba),
Tel 0173 281105
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: mai (per il weekend chiamare)
Ferie: mai
Prezzo Medio: pranzo 7  Euro;cena 20 Euro
Menu: su lavagnetta
Carte di Credito:si 
              

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino)  ..semplicemente non lo cita, d’ altronde i nostri “super eroi” della carta stampata  non possono provare tutti i bar, piole, ristoranti del mondo…e chi lo sa che non lo provino e magari lo citino nella versione del 2012. La ricerca su Internet ha dato lo stesso risultato…nulla. Sembra in tutto e per tutto seguire la storia del Barolo; ad Alba impazziscono per loro ma chi, dal Palazzo Reale di Torino, vuole goderne le prelibatezze deve osare e venirlo a scoprire e gustare direttamente qui.

I nostri amici lo adorano. Chiunque conosca Gino & family e  i loro succulenti piatti (ndr non togliamo nulla alla sua altrettanto grande aiutante Tiziana) non può che innamorarsene. Prima che si venga sommersi di messaggi e commenti….stiamo organizzando una nuova cena da Teresio per il dopo vacanze, verrete informati per tempo.

Voto al piatto

A noi…mettiamo da parte il cuore e l’affetto che ci lega a loro (e vi assicuriamo che è d’avvero tanto). Sia a me che ad Andrea il piatto è piaciuto proprio tanto, una perfetta esecuzione della ricetta alla  “Vecchia Maniera” (ndr trovate la ricetta orginale e tutte le altre proproste in questi mesi sotto Ricette ). La salsa equilibrata e leggera, in giusta proporzione, esalta il gusto finale del piatto senza coprirlo. la carne per nulla stopposa tagliata sottilissima, semplicemente si scioglie in bocca. La parte che trovo piu affascinante del tutto…non si sa quando comparirà di nuovo sulla magica lavagnetta, potrebbe essere domani, tra una settimana oppure tra un mese. Certo ci basterebbe informarci o addirittura potremmo chiederlo (ndr  sono sicuro che ci acconterebbero coccolandoci come sempre), ma forse sarebbe la fine di un gioco a cui siamo affezionatissimi…arriviamo li, salutiamo Flavio, Marco, Tiziana -quando esce dalla cucina-, Tina e Gino -quando esce dalla cucina-…e guardiamo la lavagnetta..speranzosi ma anche sicuri che qualsiasi cosa ci verrà proposta sarà all’ altezza della sua nomea ( e nel caso lasciamo fare a Gino). 4 Mucche tonnate sono il minimo che meritano.

Un consiglio pratico a chiunque volesse andare a trovare i nostri amici, per il Sabato e la Domenica  conviene sempre chiamare e concordare pranzi e/o cene.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati

eccoci ai consueti appuntamenti con la nuova ricetta suggerita da Giulietta e con aggiornamenti rispetto alla strepitosa avventura Solidale di Chloe&Carlo. Ma prima vi suggeriamo un appuntamento fotografico imperdibile:

Wildlife photographer of the year 2010:

Il MRSN (Museo di Scienze Naturali) presenta la mostra simbolo della fotografia naturalistica che esalta la meraviglia e l’ importanza della natura nel suo aspetto più incontaminato.

Organizzata dal Natural History Museum di Londra e dalla rivista BBC Wildlife Magazine, la mostra raccoglie oltre 100 fotografie vincitrici selezionate tra le migliaia che partecipano ogni anno al prestigioso concorso fotografico, che si tiene dal 1964.

Periodo di apertura al pubblico: dal 2 luglio al 28 agosto 2011

Orario

Tutti i giorni: 10 – 19
Chiuso il martedì

Informazioni

Biglietteria MRSN: 011 4326354
Numero verde InfoMuseo: 800 329 329
Centro didattico MRSN: 011 4326307/34/37 – didattica.mrsn@regione.piemonte.it

http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/mostre/temporanee/2011/wildlife/wildlife_1.htm

Ed ora finalmente è il momento di dare spazio alla grandissima Giulietta:

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Antipasti dal Mondo 

By Giulietta (http://alterkitchen.it/)
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BABÀ RUSTICO


Nazione di origine: Italia (la ricetta è di un’amica salernitana, ma il babà rustico, con opportune varianti, si può definire una ricetta più genericamente campana).

Alimento principale: farina per l’impasto, salumi e formaggi per il ripieno.

Preparazione: il babà rustico è un pane (quindi un lievitato) a base di farina, burro (o sugna) e uova, con l’aggiunta di cubetti di salumi e formaggi per renderlo assolutamente goloso e irresistibile. Il procedimento è quindi molto semplice: bisogna impastare farina, burro, uova e lievito (sciolto nel latte) insieme ad un congruo quantitativo di cubetti di salumi e formaggi di vostro gradimento (i classici sono prosciutto cotto, salame e scamorza), fino ad ottenere un composto omogeneo e un po’ appiccicoso, che lascerete lievitare in luogo caldo per due ore all’interno di uno stampo a ciambella (questa è la sua forma, infatti). Poi, cuocete in forno caldo per 45 minuti, dapprima coprendo lo stampo con dell’alluminio, per poi completare la doratura alla fine. La parte più difficile? Lasciare che il babà si raffreddi prima di correre all’assalto. Trovate la ricetta completa qui.

E il vitello tonnato?! : ecco, diciamo che unire il vitello tonnato e il babà rustico potrebbe giovare solamente ai festeggiamenti per il 150° compleanno italiano, per sottolineare quanto la cucina dello Stivale sia ricca e variegata. Però non azzarderei una scarpetta di tonnata con il babà, ecco (anche perché usare il babà per fare scarpetta è un po’ un delitto, considerata la sua bontà)…. poi, se volete tentare, io non mi prendo responsabilità!

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Milano-Dushanbe Charity Rally

http://www.kapipal.com/041c10ee773f418c855cb70797deab92

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La raccolta di fondi sta andando molto bene e la soglia psicologica degli 800 Euro è stata superata (e mancano ancora -17 giorni alla partenza)… da parte nostra un GRAZIE di cuore.

Nel post di oggi vogliamo aggiungere qualche dettaglio in piu su questa avventura, e su quanto il mitico team “Torino Senza Scorta” sta facendo in attesa della partenza.

I vari team che prendono parte alla “competizione” (tra “” proprio perchè lo scopo unico è quello di fare Solidarietà) partiranno da Milano il 30 Luglio e dovranno arrivare entro il 18 Agosto a Dusjanbe, Taijkstan (ndr il sito ufficiale www.silkroadrace.com ). Scopo della Solidarietà è quello di raccogliere più soldi possibili per l’associazione umanitaria CESVI e il suo progetto in Taijkstan (ndr qui il sito ufficiale dove trovete più dettagliate informazioni ). CESVI è  presente nel paese sin dal 2001 e negli ultimi 10 anni, grazie alla Solidarietà organizzata, ha aiutato a sviluppare e migliorare le condizioni sanitarie generali, l’ acqua, e soprattutto si è focalizzata su progetti per lo sviluppo della sostenibilità ,a lungo termine, della popolazione.

I vari team viaggiano su auto (ndr che si sono comprati senza toccare i soldi raccolti per la solidarietà) che verranno consegnate alla CESVI una volta arrivati. Le auto sono di seconda mano e i costi per rimetterle a posto sono completamente a carico dei singoli team (ndr dei singoli team..questo vuol dire che i nostri “eroi del bene” si sono sobbarcati completamente i costi per rimettere a posto la loro vettura senza toccare i soldi dati in beneficenza), la scelta normalmente ricade su auto robuste, le strade principalmente non sono asfaltate, e che siano facili ed economiche da mantenere.

Insomma la partenza è vicina e i sorrisi che si possono regalare sono ancora tanti….Forza amici tonnati

Rinunciamo ad un vitello tonnato per regalare tanti sorrisi in più!!!!!!!!!!

Vi ricordiamo che chiunque avesse curiosità o suggerimenti può contattarci utilizzando:

  • I commenti sui vari post
  • L’ indirizzo email : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it
  •  Twitter e Facebook mediante gli appositi link ad inizio pagina (sicuramente graditi i “mi piace” alla pagina di Facebook)

The last but not the least….abbiamo attivato anche Flickr dove troverete tante belle foto fatte nei nostri momenti di svago.Se volete gli originali non esitate a mandarci una mail, commentare, Flickr, Twittare o postare su Facebook…adesso le alternative sono proprio tante :-)

Grazie ancora

Sergio & Ellen

Signore e Signori…Ladies and Gentlemen….Gordon Ramsay

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Viene considerato il “Cattivo” della cucina internazionale per come nei suoi programmi tratta i vari personaggi che hanno la sventura di finire sotto le sue grinfie. E’ decisamente vanitoso, volgare, spocchioso, pieno di se. Ma è anche geniale ai fornelli (cosa riconosciuta dalle stelle Michelin ). Tra tutti gli chef presentati sino ad ora  Gordon Ramsey è sicuramente quello più televisivo,  impersonifica un personaggio vero e prorpio (ndr chissa quanto reale chissa quanto costruito) ed aggiunge all’ arte culinaria anche l’ arte scenografica. Una piccola chicca, alla mia Ellen veniva vietato il guardare Gordon Ramsay in tv perchè considerato troppo volgare (santa mamma).

Non si può però eliminarlo dall’ elenco degli chef più conosciuti, e non si può non buttarlo nell’ arena dei Vitello Tonnato Lovers soprattutto dopo la variante del Porco Tonnato presentata qualche settimana fa nel post dedicato alle ricette (ndr Direttamente dalla Cucina dell’ Inferno (Hell’s kitchen) una variante della ricetta da F…Word ). Lo si ama o lo si odia, divide le folle e quindi vi viene dato in “pasto” perchè possiate caderne innamorati o rifuggirne infastiditi.

Come per gli altri ospiti stranieri, ma nei prossimi incontri avremo dei cuochi italianissimi promesso, ne approfittiamo per dare la versione orginale (ndr che trovate sul sito originale ) seguita dalla nostra traduzione

English Version (Originale version)

Scottish by birth, Gordon was brought up in Stratford-upon-Avon, England, from the age of five. With an injury prematurely putting an end to any hopes of a promising career in football, he went back to college to complete a course in hotel management.

Gordon’s first years in the kitchen were spent training under culinary luminaries such as Marco Pierre White and Albert Roux in London, after which he moved to France to work in the kitchens of Guy Savoy and Joël Robuchon for three years, where he was able to enhance his expertise in classic French cooking. In 1993 Gordon became chef of the newly opened Aubergine and within three years the restaurant was awarded two Michelin stars.

In 1998, at the age of 31, Gordon set up his first wholly owned restaurant, Gordon Ramsay, in Chelsea which was awarded three Michelin stars within three years of its launch. Over the next five years Gordon and his team launched some of London’s most high profile restaurants including Gordon Ramsay at Claridge’s, Pétrus and The Savoy Grill.

2003 saw the launch of Gordon’s first international restaurant, Verre, located in the Dubai Hilton Creek Hotel. Gordon Ramsay Holdings now operate a number of restaurants across the globe in New York, LA, Tokyo, Dublin, Doha, Paris, Tuscany, Sardinia and Melbourne.

Between 2004 and 2010 Gordon Ramsay Holdings launched a number of successful restaurants in London including maze and maze Grill, Plane Food at Heathrow T5, York & Albany and two pubs, The Narrow in Limehouse and The Warrington in Maida Vale.

2010 proved to be another busy year with Pétrus reopening in Knightsbridge, and the launch of its first restaurants in Australia, with maze and maze Grill opening at the Crown Entertainment Complex, Melbourne. November 2010 saw the long awaited re-launch of the iconic Savoy Grill, following a refurbishment of the entire hotel.

Gordon has also become a star of the small screen both in the UK and internationally with shows such as Ramsay’s Kitchen Nightmares, The F Word and Hell’s Kitchen USA. 2010 saw the broadcast of three exciting new television programmes; Masterchef in America and Ramsay’s Best Restaurants and Christmas with Gordon in the UK. Gordon has also published a number of hugely successful books including his autobiography, Humble Pie, which became a bestseller. His most recent recipe books, Ramsay’s Best Menus and Christmas with Gordon, were published by Quadrille in September and November 2010 respectively.

Versione Italiana

Scozzese di nascita, Gordon è vissuto a Stratford-upon-Avon, in Inghilterra, a partire dall’età di cinque. Dopo che un infortunio mise prematuramente fine alla promettente carriera da calciatore tornò al college per ultimare gli studi Alberghieri.

I primi anni di gavetta in cucina di Gordon sono passati sotto l’ala protettrice di luminari come Marco Pierre White e Albert Roux a Londra, dopodichè si spotò in Francia per lavorare presso la cucina di Guy Savoy and Joël Robuchon per  tre anni, dove potè migliorare la sua consocenza relativamente alla cucina classica Francese. Nel 1993 divenne chef del nuovo ristorante Aubergine ed in tre anni il ristorante ottenne 2 stelle Michelin.

Nel 1998 all’ eta di 31 anni, Gordon aprì il suo primo ristorante, Gordon Ramsey, in Chelsea che fu premiato con tre stelle Michelin in tre anni dalla sua apertura. Nei successivi 5 anni Gordon Ramsay e il suo team aprirono alcuni dei più blasonati, e di alto profilo,  ristoranti di Londra tra cui Gordon Ramsay a Claridge,Petrus e il Savoy Grill.

Il 2003 ha visto la nascità del primo ristorante internazionale di Gordon, a Verre, nel Dubai Hilton Creek Hotel. La Holding di Gordon Ramsay oggi conta su ristoranti in ogni parte del pianeta a New York, LA, Tokio, Dublino, Parigi, Toscana, Sardegna e Melburne.

Tra il 2004 e il 2010 Gordon Ramsay Holdings ha lanciato una serie di ristoranti di successo a Londra, tra cui il Maze e il Maze Grill, Plane Food a Heathrow, T5, York & Albany e due pub, The Narrow a Limehouse e The Warrington a Maida Vale.

Il 2010 si è rivelato un anno impegnativo con la riapertura di Petrus a Knightsbridge, è il lancio del primo ristorante in Australia, con l’ apertura del Maze e Maze Grill a Crown Entertainment Complex, Melbourne. Novembre 2010 ha visto il tanto atteso rilancio della mitica Savoy Grill, dopo una ristrutturazione di tutta la struttura.

Gordon è anche diventato una star del piccolo schermo sia in inghilterra che a livello internazionale con trasmissioni come Ramsay’s Kitchen Nightmares,The F Word e  Hell’s Kitchen USA. Il 2010 ha visto la trasmissione di tre nuovi programmi televisivi, Masterchef in America, Ramsay’s Best Restaurants e Christmas with Gordon in the UK. Gordon ha anche pubblicato un numero impressionante di libri di successo tra cui la sua autobiografia, Humble Pie, che è diventato un best seller. I suoi ultimi libri di ricette, Ramsay’s Best Menus e Christmas with Gordon, sono stati publicati da Quadrille rispettivamente a Settembre e Novembre 2010.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici Tonnati,

per quelli di voi che non hanno ancora letto su acebook o Twitter la notizia della settimana, la riproponiamo qui prontamente:”

Stiamo facendo scuola..eccovi il primo contest sul vitello tonnato

http://www.foodandcompany.com/news/news.html#vitello

E vi possiamo assicurare che quando il “Paglia”, il nostro più grande fornitore di info, ci ha segnalato l’evento non ci potevamo credere. Spettacolare un contest di Vitello Tonnato, geniale. Si terrà questa sera (ndr Giovedì 16 per chi non leggerà subito il post) magari ci sono ancora dei posti liberi. Purtoppo non potremmo esserci ma offriremo con piacere degno spazio a  chiunque andrà e avrà la gentilezza di buttare giu 4 righe magari facendo anche un paio di foto.

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

Direttamente dalla Cucina dell’ Inferno (Hell’s kitchen) una variante della ricetta da F…Word

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La ricetta di questa settimana è una sifda per i puristi, ma lo chef che la presenta ama “aggredire” la cucina, e a volte letteralmente tutto quello che c’è nella cucina e nel ristorante, aiuti cuochi, clienti ecc ecc. Le sue puntate non si possono certo definire noiose.

Questa settimana diamo quindi il benvenuto al Pork tonnato (ndr tradotto suona come Maiale Tonnato) dello sboccato ed eccentrico Gordon Ramsay. E’ stata una impresa trovarne la ricetta originale ma poi fortuitamente siamo incappati nel The Sunday Times e nell’ articolo scritto dallo stesso cuoco (ndr il sito originale ). Come sempre diamo spazio alla versione originale e poi ci aggiungiamo una nostra traduzione maccaronica.

 

English version (Original Version)

Serves 4

This is based on the classic Italian vitello tonnato – poached veal sliced thinly and served with an Italian tuna mayo dressing – but I’ve used pork as a cheaper alternative and as a great option for those who have reservations about eating veal. Strange as it may sound, the “surf and turf” concept really works for this dish. The tuna, capers and anchovies give the dressing a depth of flavour that truly complements the earthy pork. Because it is a lean meat, the pork loin or fillet should be served medium at most. I can’t understand why some people insist on cooking pork until it is bone-dry and stringy. Keep it slightly pink and it will stay juicy and tender.

500g centre-cut pork loin or fillet
1 carrot, peeled and roughly chopped
1 onion, peeled and roughly chopped
2 garlic cloves, peeled and chopped
2 bay leaves
4-5 juniper berries, lightly crushed
2 litres brown chicken stock

Sea salt and freshly ground black pepper

For the dressing
2 egg yolks
80g tin of tuna packed in oil, drained
2 tbsp capers, rinsed and drained plus few extra to garnish
2 anchovy fillets in oil
1 garlic clove, peeled and finely crushed
300ml olive or vegetable oil
Squeeze of lemon juice, according to taste
Sea salt and freshly ground black pepper
Small handful of flat-leaf parsley, chopped

1 Trim the pork and place in a deep pan with the rest of the ingredients. Bring to the boil, then skim off the froth and scum that floats to the surface. Reduce the heat to a very low simmer and cook for 18-20 minutes until the pork is slightly springy when pressed. Remove the pan from the heat and leave the pork to cool in its poaching liquor.

2 For the dressing, put the eggs, tuna, capers, anchovies and garlic in a food processor and blend to a wet paste. With the motor running, slowly trickle in the oil and whiz until the sauce is smooth. You may need to turn the processor off and scrape down the sides of it a few times while doing this. Season with lemon juice, salt and pepper to taste. Finally, add the parsley and give the mixture a few pulses. Transfer to a clean bottle or plastic container and chill for up to 2 days.

3 When cooled, slice the pork as thinly as possible and arrange on a picnic platter or in a plastic container. Wrap tightly with clingfilm to seal. Pack a tablespoon or two of rinsed capers to use as a garnish.

4 Spoon the dressing over the pork and garnish with a sprinkling of capers to serve, with a green bean and new potato salad if you wish.

Note: It is important to keep the tuna dressing properly chilled as it contains raw egg yolks. If you are feeding young children or pregnant women, it’s best to substitute the egg yolks and oil with 300ml of shop-bought mayonnaise.

Versione Italiana

Per 4 persone

Si basa sul classico Vitello tonnato – Fette sottili di Vitello in camicia servite con una salsa di maionese italiana – ma io ho usato maiale per una versione più economica e come  alternativa per chiunque abbia delle riserve nel mangiare vitello. Suona strano, ma il concetto di “Mari e Monti” funziona molto bene su questo piatto. Il tonno, i capperi e le acciughe danno alla salsa una profondità di gusti che realmente completano il maiale “di terra”.  Poichè è una carne magra  il lombo di maiale o il filetto devono avere una cottura media al massimo . Non riesco a capire perchè certe gente insista a voler cuocere il maiale fino a  quando non è completamente asciutto  e filamentoso. Lasciatela rosa è rimarrà succosa e tenera

500g lonza o fieltto di maiale
1 carota pelata e tagliata grossolanamente
1 cipolla pelata a tagliata grossolanamente
2 spicchi d’ aglio, pelato e tagliato
2 foglie d’ alloro
4-5 bacche di ginepro leggermente schiacciato
2 litri di brodo di pollo
sale marino e fresco pepe nero

Per il condimento

2 tuorli d’ uovo
80g di tonno sgocciolato
2 cucchiai di capperi, sciaquati  e scolati, più qualche extra per guarnire
2 filetti di acciughe sottolio
1 spicchio d’aglio sbucciato e finemente tritato
300 ml di olio d’ oliva
succo di limone quanto basta
sale marino e pepe nero
una manciata di prezzemolo tagliato

1 Tagliate la carne di maiale e mettetela in una padella insieme agli altri ingredienti. Portate ad ebollizione e poi togliete la schiuma che si è formata sulla superficie. Riducete la fiamma al minimo e fate cuocere per 18-20 minuti fino a quando la carne di maiale risulta leggermanete elastica alla pressione. Rimuovete le pentola dal fuoco e lasciate che il maiale si raffreddi nel suo sugo.

2 Per il condimento mettete le uova, i capperi, le acciughe e l’ aglio in un frullatore e frullate il tutto riducendo ad una pasta bagnata. Mentre il flullatore è in azione aggiungete l’ olio a filo fino a quando la salsa non sarà vellutata. Potrebbe essere necessario spegnere il processore e raschiare i lati di un paio di volte durante questa operazione. Condite con il succo di limone, sale e pepe secondo il gusto. Alla fine aggiungete il prezzemolo nel frullatore e fate fare ancora un paio di frullate. TRasferite il tutto in una bottiglia pulita o un contenitore di plastica e mette in frigo per un massimo di due giorni

3 Quando raffreddato, tagliate a fette il maiale il più sottile possibile e disponete in un contenitore di plastica. Avvolgete con film di plastica per sigillare. mette da parte un paio di cucchiai di capperi sciacquati che serviranno per guarnizione.

4 Ponete il condimento sulla carne di maiale e guarnite con una spolverata di capperi prima di  servire, con fagiolini e insalata di patate  se lo si desidera.

Nota: è importante mantenere la salsa tonnata adeguatamente refrigerata in quanto contiene tuorli d’uovo crudo. Se dovranno essere dei  bambini o donne in gravidanza a managiare il piatto, è meglio sostituire i tuorli e l’olio con 300ml di maionese industriale.

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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati

oggi lo spazio lo vogliamo completamente dedicare ad una nostra nuova amica a cui vogliamo dare la possibilità di replicare al nostro post -Tonnato- il Ristorante “Angolo di Parin”. Per correttezza nei suoi confronti e per dare massimo risalto al diritto di replica che garantiamo a tutti ,abbiamo deciso di inserire anche qua il commento in modo che si possa leggere anche solo accedendo alla home del nostro blog, ci teniamo che tutti voi siate sempre liberi di esprimere la vostra opinione che sia a favore di quanto scritto o a sfavore.

a lei tutto lo spazio dovuto

“Cari Ellen e Sergio
Sono Luisa dell’Angolo di Parin. Approfitto dello spazio del commento (l’unica chance consentita a chi potrebbe persino sentirsi un po’ colpito nell’amor proprio, e vi garantisco che conoscendo l’ego dei cuochi è cosa certa) per rispondere al vostro articolo. Per fortuna non siete giudici implacabili alla ricerca della critica feroce, anzi ci avete assegnato ben due punti! Di ciò dovrei esservi grata, per avermi evitato di dover soccorrere e supportare il cuoco (al secolo mio marito) che, da ben 40 anni produce questa zuppetta dal gusto non ben definibile. E prima di lui così la faceva la buonanima di mia suocera (che Dio la perdoni per la devianza inflitta, perchè si sa che i modelli genitoriali lasciano segni indelebili!). Ma sarà perché Parin, al secolo Giovanni Suppo, nonno della buonanima, era chiamato “Sopa ed pan bagnà” proprio per il “furor propinandi” con cui somministrava la panada (la zuppa di pane cotto) appena poteva? Insomma, l’idea della zuppa, nella famiglia Bonavero sembrerebbe una caratteristica dominante, un po’ come gli alleli mendeliani…
Comunque saremo lieti se tornerete, magari non per il tonnato perfetto.
Tutto ciò nel pieno diritto all’informazione e rispetto delle opinioni altrui, comprese quelle dei vitello “zuppato” lovers.
Luisa Giambartolomei Bonavero”

Ringraziamo pubblicamente Luisa per il commento postato, nel post originale ci sono altri commenti sempre di Luisa che non riportiamo qua solo per questione di spazio ma che vi invitiamo ad andare a leggere, soprattutto una riflessione sulla ricerca della perfezione che ci ha fatto riflettere e che approviamo pienamente. Ancora grazie Luisa per la bella lezione di vita che ci hai dato sarà un piacere poter tornare da voi e stringervi la mano.

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Grazie ancora

Sergio & Ellen

-Tonnato- il Ristorante “Angolo di Parin”

3 commenti

Non ci è stato suggerito, forse addirittura sconsigliato, ma alcune volte il destino deve seguire il proprio corso. Non ci si deve elevare a creatore ma semplicemente lasciare che il creato guidi. Perchè come dice sempre il primo giudice tonnato del Vitello Tonnato Lovers Club (ndr Stefano autore anche del blog “belloedamangiare“) :” Quando si cammina nel giusto…”

E così abbiamo fatto. Abbiamo prenotato per le 20.30 un tavolo per 6 (ndr questa volta come anticipato alcuni post fa abbiamo avuto l’onore di poter avere una vera giuria: Erica & Carminuzzo in versione pre Germania e Ele & Zaramanasus -alias Andrea) e ci siamo andati.

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “Angolo di Parin”
via Bernardino Galliari 29/F,
Tel 011 6692040
Orario Cucina: 12-15 – 19:30-24
Chiusura: Domenica
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 20 Euro (a pranzo 7 Euro)
Menu: solo alla carta
Carte di Credito: no
 
 

 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) lo indica come un Bistrot dall’ aria provenzale incastonato nella Pigalle di Torino (cioè: Via Ormea) e poi continua: “…l’ Angolo di Parin era e rimane uno dei posticini più carini, curati, delicati della zona. I proprietari sono di una cordialità rara e vi acolgono nel loro localino dal tenore provenzale come farebbero degli zii a casa propria, in campagna. Il tutto funziona così bene che si dimentica in un istante della metropoli attorno (compresi i folkloristici travestitoni di via Ormea)….in fronte all’ ingresso una grande vetrina propone piattini pronti, che vanno dalla lingua al verde al vitello tonnato, dai formaggi ai salumi, dalla carne cruda a quella salada, dall’ insalata russa alle acciughe al verde…Sedutisi si può scegliere tra quel che c’è in vetrina ( e in effetti Parin, prima di trasformarsi come Cenerentola in ristorantino, era gastronomia) o nel menu. Esempi? …tajarin con sugo di carne (cioè: tajarin con sugh ed carn), parmigiana (marzan-e a la padan-a) polpette alle erbe provenzali e piselli (quajettin-e’d vitel a j’erbe servaje e pois)….La cosa che a noi piace di più, più che affrontare un piatto strutturato, è sbizzarrirci nei piattini della gastronomia che sono divertenti, vari e gustosi. Poi fare due chiacchiere con i proprietari, goderci ancora un istante quell’ aria fatata e ributtarci nel casino di San Salvario.”

Voto al piatto

A noi, e con noi intendiamo il voto unanime di 6 persone compresi i giudici tonnati che ci hanno accompagnato in questa prova, non è proprio piaciuto il vitello tonnato offertoci dall’ Angolo di Parin. Sarà magari stata la serata sbagliata ( o magari sarà che quella sera – non camminavamo nel giusto…-) però purtroppo e con grande rammarico quella sera le cose non sono andate proprio come dovevano. Sin dalla presentazione il piatto è risultato più simile ad una zuppetta che ad un orgoglio nazionale, un trionfo di capperi, uova, vitello. La presentazione povera ha lasciato presto il passo al gusto non propriamente definito e definibile, e sinceramente non sapremmo propriamente dire se quello provato poteva essere classificato come Ricetta Classica o Moderna (ndr per le ricette potete usare la pagina Ricette). Non siamo dei cuochi professionisti ne tanto meno dei critici, e spero che in questi tre mesi di post abbiate inteso come non ci divertiamo assolutamente a vestire i panni dei giudici tremendi e implacabili, sempre e solo alla ricerca della critica feroce ma anzi. La volontà è quella di mangiare bene, stare bene con gli amici e magari suggerire agli amici stessi, vecchi e nuovi, fisici o virtuali come i lettori del nostro blog, proprio qualche nuovo ristorante. Questa volta non possiamo proprio farlo, specialmente se come noi siete alla ricerca del piatto perfetto.

 
 
 
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Casa “Vitello Tonnato Lovers”

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Ciao amici tonnati,

ci sono un paio di cose che vorremmo suggerirvi, testate e gia approvate  :-) :

1) la rummeria vicino al locale provato, dove abbiamo finito la serata e condiviso il sorriso con gli amici

La Rhumerie – Via Carlo Francesco Ormea 2

2) una iniziativa dell’ “Enoteca Regionale del Barbaresco” degna di nota (e a cui noi stessi abbiamo partecipato l’ atra settimana)

IL BARBARESCO A TAVOLA – 6, 13, 20 maggio 2011
Il Barbaresco 2008: cene in abbinamento alla nuova annata nei ristoranti della zona di origine con 15 – 20 vini Barbaresco da degustare alla cieca in ogni serata.

per poter trovare gli indirizzi e i numeri di telefono utile fate riferimento al link

vi ricordiamo che chiunque avesse curiosità o suggerimenti può contattarci utilizzando:

  •  L’ indirizzo email : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it
  •  Twitter e Facebook mediante gli appositi link ad inizio pagina (sicuramente graditi i “mi piace” alla pagina di Facebook)
The last but not the least….abbiamo attivato anche Flickr dove troverete tante belle foto fatte nei nostri momenti di svago.Se volete gli originali non esitate a mandarci una mail, commentare, Flickr, Twittare o postare su Facebook…adesso le alternative sono proprio tante :-)
 
Grazie ancora
Sergio & Ellen

-Tonnato- il Ristorante “Pastificio Defilippis”

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“Le nostre pastaie fanno il nido tutti i giorni”, tre uova appoggiate su tre “nidi” di pasta colorati rispettivamente di verde di bianco e di rosso….semplicemente geniale. Questo è il poster di benvenuto che campeggia vicino all’ ingresso del Pastificio Defilippis, un ‘inizo così artistico e creativo che mette subito l’acquolina in bocca…

L’antica tradizione pastaia, il pastificio è stato fondato nel 1872 e fino a pochi anni fa i torinesi facevano la coda al Sabato per poter comprare i tajarin, viene oggi riproposta dal Pastificio Defilippis con artigianalità affiancata da una ricerca meticolosa e accurata delle materie prime: il grano dei migliori mulini, uova piemontesi di galline allevate a terra e acqua purissima. Oggi il Pastificio Defilippis è un laboratorio attento a tradizione e qualità e affianca alla pasta fresca e secca eccellenti specialità gastronomiche, che possono essere acquistate e portata a casa oppure gustate nel ristorante interno. Il Pastificio Defilippis produce una vasta gamma di paste, dalle speciali alle paste fresche all’uovo ripiene e non, alle paste secche di semola di grano duro.

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “Pastificio Defilippis”
via Lagrange 39,
Tel 011 542137
Orario Cucina: 12-15 – 19.30-23.00
Chiusura: mai
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 20 – 25 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito:si
 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) lo battezza come  “Pastificio con ristorantino cheap and chic” e ne esalta ogni angolo, ma lasciamo alle loro parole il piacere di stuzzicarvi ancora di più riportandovi alcuni pezzettini della loro scheda: “…Quest’anno Defilippis rimane praticamente l’unico ristorantino chic in guida. E’ che la formula convince: un luogo staordinariamente storico….ristrutturato con gusto moderno ma rispettoso in cui viene offerto un servizio celere e informale…..E poi c’è la straordinaria location: tre salette – una sotto e due sopra – affacciano sulla splendida via Lagrange che parecchi mesi l’anno viene anche invasa da un bel dehors…nel 2010 i proprietari, che non stanno mai fermi un momento, hanno ristrutturato ulteriormente il corner gastronomia e soprattutto hano deciso di puntare direttamente diritto al cuore del problema: un pastificio del 1872, non può non avere pasta fresca di alti livelli. Ed ecco quindi i ravioli fatti a mano dall simpatica Annamaira Tamasco (che viene da blasonati e stellati ristoranti ) naturalmente alle tre carni: fassone, coniglio e maiale (cui si aggiungono verdure riso e grana)….E sono davvero , davvero eccellenti, a grandi, grandissimi livelli ( e possono essere l’occaione per fare due chiacchiere con la Tamasco)….si accompagna il tutto con bolle e con un buon bicchiere di rosso Damilano (il produttore – sito ufficiale – che è socio della struttura e che fa un Barolo maiuscolo)….si pasteggia in un posto davvero elegante a prezzi equi. Ce ne fossero.”

La Stampa in questi anni ne ha, appena possibile, tessuto le lodi e glorificato la Tamasco, nella penna di molti critici culinari e in articoli dai tagli più disparati ( nella ricerca che normalmente facciamo su internet ne abbiamo trovati davvero tanti tutti molto simpatici e completi: ve ne suggeriamo uno in particolare “il raviolo di langa” scritto dal sempre ottimo Cosimo Torlo)

Voto al piatto

A noi il piatto ha fatto toccare il cielo con un dito. Il Vitello tonnato è stato cucinato seguendo la ricetta dell’ antica tradizione, anche sul menu infatti campeggiava orgogliosa la definizone ” alla vecchia maniera”. La carne presentava una cottura omogenea, segno indiscutibile di una cottura lenta e omogenea, e la salsa dall’ intenso colore giallo lasciava trasparire fin da subito la presenza di ottime uova fresche – senza ombra di dubbio una ricetta “classica” (ndr La “Classica”….iniziamo dalla base). Il piatto sobrio e di porzione “umana” si presentava nella classica veste del ventaglio di carne con salsa al centro…unica frivolezza concessa qualche cappero qua e la a completare il tricolore (verde cappero, giallino salsa e rosa carne ….un pò di fantasia, come location la prima capitale di italia et voilà il gioco è fatto: un omaggio ai 150 anni). Non abbiamo trovato nulla che non andava: la salsa densa al punto giusto senza rimanere granulosa, la carne cotta ma non stopposa ne ancor peggio venosa. se il piato del ristorante “Le Vitelle étonné” (ndr -Tonnato – il Ristorante “Le Vitel étonné” ) ha fin ora rappresentato il meglio del “moderno” (ndr Il “Moderno” avanza…. ), il Pastificio Defilippis non può non rappresentare il meglio del “Classico”.

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Approfittiamo di questo post per ringraziare di cuore tutti coloro che settimanalmente ci leggono…siete incredibilmente diventati tantissimi…siete dei pazzi come noi. Grazie Grazie Grazie Grazie

E visto che siete importantissimi per noi abbiamo deciso di dedicare un indirizzo mail : vitellotonnatolovers@fastwebnet.it a tutti coloro che magari troppo timidi non lasciano dei commenti. Aspettiamo tutti i vostri commenti sui post passati e suggerimenti per i futuri post.

Per non farci mancare niente….abbiamo anche aperto un funclub su Facebook (o meglio quando almeno 25 di voi andranno su Facebook e cliccheranno sul  “mi piace” allora verrà riconosciuto ufficialmente come funclub…grazieeeeee 🙂 ) e un account Twitter…questo per farvi risparmiare il “duro” lavoro di dover controllare mille volte al giorno l’eventuale pubblicazione di nuovi post…

Grazie ancora,

Sergio & Ellen

 

-Tonnato- il Ristorante “la Taberna Libraria”

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  • Bistrot Charmant con grande cucina di pesce ( e non solo): il posto
  • Compleanno di Stefano: la scusa ufficiale
  • Tanta voglia di stare con amici, di vitello tonnato, di trovare ottima accoglienza e bere buon vino: il motivo reale

Alcuni dati importanti sul locale

Ristorante “La Taberna Libraria”
via Giambatista Bogino 5,
Tel 0118128028
Orario Cucina: 12-14:30 – 19:30-23
Chiusura: Domenica
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 25 – 30 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito:si

 

La Taberna libraria è veramente un locale molto molto molto bello. Ci si trova in un ambiente confortevole e intimo… ci si sente a casa. Abbiamo trovato il nome del locale geniale, un’ ode al sottile legame tra cibo e letteratura e come recita il sito ufficiale “….persino le caraffe della Taberna onorano la poesia, recando incise le quartine di tutti gli autori di tutti i tempi che hanno cantato un ‘ ode al vino. Un’ occasione in più per leggere versi in trasparenza su uno sfondo cremisi o ambrato…la tradizione letteraria prosegue in collaborazione con la libreria Comunardi, mantenendo dunque la possibilità di acquisto dei libri ed un programma di serate dedicate alla lettura o alla presentazione di testi…”

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino) classifica il ristorante come piola e ne tesse, a ragione, le lodi :” La Taberna Libraria è proprio un bel posto: da quando l’ hanno preso Alberto, Chiara e Vito questo delizioso locale tutto scansie, legni, bottiglie, burnie, libri e citazioni e decollato, diventando una sosta piacevolissima nel cuore di Torino ….. vi sedete ai tavolini –  che sono fatti di casse di vino – e vi viene consegnato un menu che poi è un semplice foglio color senape. Ma non vi tragga in inganno questo approccio turistico-chic: i piatti sono di quelli interessanti, con una certa passione per il mare. Ci sono il risotto con fonduta, i riccioli con tonno fresco e olive taggiasche….il merluzzo in umido….il tonno fresco gratinato…il carpaccio di spada…pure il Serrano ( a soli 9 Euro, è record dato il costo della materia prima)….Tutto curato, gustoso, ben presentato…e ci si ferma forse in una delle migliori soste prandiali della città”

 

 Voto al Piatto:

 

A  noi ( Stefano essendo presente ha anche lui compartecipato al voto finale inventando di fatto il ruolo di giurato special guest: Giudice-Tonnato) il piatto non è piaciuto, ma per colpa nostra, nel senso che il locale è semplicemente e spledidamente un “porto di mare/enoteca” dove si possono gustare delizie marittime – come il tonno che abbiamo preso come secondo, da rimanere a bocca aperta e ancora oggi sognarselo-accompagnate da una variegata lista vini ( per completezza di informazione abbiamo bevuto un Langhe Nebbiolo 2009 produttori del barbaersco doc: ottimo).

Il piatto di Vitello tonnato, nella foto quello che ci è stato servito, viene proposto come antipasto e la ricetta seguita è di quelle “Classiche” (ndr post – La “Classica”….iniziamo dalla base – ), niente maionese, ma tuorli d’uovo e capperi con carne assolutamente non rosolata ma bollita. Il piatto però è risultato esageratamente stopposo, sia nella carne che nella salsa a tratti granulosa  con  il gusto dei capperi a sbilanciare  il risultato finale. Con grande rammarico, perchè tutto il resto è veramente fantastico ed è assolutamente un locale da provare,  e dopo un lungo consulto abbiamo emesso il verdetto: “pollice verso” che si traduce nel singolo punto Tonnomucca dato.

Ringraziamo Stefano (ndr belloedamangiare) per la splendida serata e l’ onore di averlo avuto come Giudice-Tonnato. Il prossimo ristorante vedrà la giuria special guest composta da un quartetto di Giudici-Tonnati  ( Eleonora, Zaramandus detto “Andrea”, Erica e Carminuzzo)….giurati che scoprono proprio leggendo questo post di esserlo 🙂

 

-Tonnato – il Ristorante “Le Vitel étonné”

8 commenti

Preparatevi amici perchè l’ esperienza che vi stiamo per raccontare è di quelle che difficilmente si dimenticano…

Credo fermamente che il nome scelto sia per persone che per oggetti sia legato e guidi il destino stesso della persona o oggetto. Questo ne è sicuramente l’ esempio ideale, la prova che anche nei migliori serial di avvocati non potrà mai essere contestata con un roboante “Obiezione!!!!!”.

Alcuni dati importanti sul locale:

Ristorante “Le Vitel étonné”
via San Francesco da Paola 4,
Tel 0118124621
Orario Cucina: 12-14:30 – 19:30-24
Chiusura: Domenica sera e Lunedì
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: a pranzo 12 Euro, a cena 30 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito: si

 


Gli amici Chloè & Carlo, a cui si è aggiunto anche Stefano (autore di un blog stupendo sulla fotografia culinaria: “belloedamangiare“) l’ hanno suggerito a gran voce.

Luca Ferrua, critico culinario di fama indiscussa – per approfondire consiglio il seguente link – , sulle pagine web della Stampa (articolo originale) oltre a dare un bel 7 approva e riporta :

” ….In questa ex vineria promossa da tempo a ristorante sarebbe stato imbarazzante non trovare il vitello tonnato nel menù….La cottura non violenta mai il girello, anzi lo affronta con delicatezza e a basse temperature in modo da portarlo a bel rosa tenue che ricorda più il roast beef del «tonnato» classico ma in bocca l’effetto è davvero piacevole.
La morbidezza è il marchio di fabbrica anche per la salsa. Ci spiace per i difensori della tradizione a tutti i costi ma nella salsa la maionese, evidentemente freschissima, c’è anzi avvolge – forse un po’ troppo, questo sì – gli altri ingredienti ben equilibrati…”

 

La “nostra” guida (ndr I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino), ormai eletta a Bibbia, posiziona il ristorante al 30 posto con onore, esaltandone  il servizio e l’atmosfera familiare, la freschezza del cibo e la cantina fornita e attenta. Riportiamo come nostra abitudine qualche riga del loro commento con il chiaro intento di ingolosirvi :”…insomma, se non proprio a casa, qui si ha la sensazione di essere ben accolti, senza troppe formalità e con molti sorrisi. …la cucina migliora sempre di più, si consolida, gioca, con i prodotti del territorio e non esagera….un buon bicchiere di vino…o la vista di una cantina piuttosto ricca, con etichette di pregio e vini quotidiani….le preparazioni seguono il ritmo delle stagioni con controllato estro: maltagliati di pasta fresca con salsiccia di Bra, declinazioni di faraona (in insalata con la robiola di Roccaverano, al forno con le erbette), una certa predilezione ( e come dar loro torto) per le costolettine di agnello….”

 

Voto al piatto:


A noi il vitello tonnato è piaciuto senza se e senza ma, la carne si sciolglie in bocca, la salsa morbida ne esalta il sapore senza sovrastarlo ma accompagnandoti verso il paradiso. Il tavolo ci è stato preparato per le 21.30, orario pericolosissimo soprattutto di Sabato, ma quando siamo arrivati, siamo stati accolti con un sorriso familiare e ci siamo seduti immediatamente, altre coppie nel proseguio della serata hanno fatto lo stesso, segno evidente che la pianificazione dei tavoli  e della cucina è perfetta.

La cantina è fornita e molto bella da vedere, sul sito uficiale del locale potrete trovare altre foto meravigliose oltre a tutte le informazioni e i contatti utili. Iniseme al vitello tonnato, proposto come secondo e che come tale non sfigura assolutamente, ci siamo concessi  carne cruda come antipasto e un Bunet come dessert – unico piccolo neo della serata il dolcino era un briciolo troppo secco – il tutto accompagnato da un ottimo Ruchè di Castagnole Monferrato  doc.

Per la prima volta, non senza emozione, diamo un “4 tonnomucca” e saremmo pronti a ridarlo e ridarlo e ridarlo e ridarlo e ridarlo e ridarlo.

 

-Tonnata- l’ Osteria “L’ Acino”

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Come tutti i viaggi anche questo ha un primo e speciale  passo, per noi è il ristorante “L ‘Acino”.

La scelta non è assolutamente casuale ma anzi è curiosa. Le prime persone che ci hanno consigliato caldamente questo ristorante sono state Chloé e Carlo, coppia “vitello tonnato” professionista con cui abbiamo in atto una sfida culinaria vera e propria (con i nostri tempi, ovviamente, e questo vuol dire che la sfida è aperta ma che siamo riusciti a vederci una sola volta…forse forse forse la prossima settimana abbiamo il -secondo- incontro e questa volta siamo noi ai fornelli).

Ultimamente, a supporto dei consigli degli amici abbiamo aggiunto una guida enogastronomica: ” I cento50 di Torino e del Piemonte 2011 – I 50 migliori ristoranti e le 50 migliori piole” di Cavallito & Lamacchia e Iaccarino. Ottima guida piena di spunti interessanti, per nulla formale, e roboante come certi tomi, ma diretta, simpatica  e precisa.

L’ Osteria “L’ Acino” è  anche la favorita della guida, non abbiamo dovuto sforzarci troppo per capirlo, dato che il commento parte con “Lo confessiamo subito: questa non è una recensione imparziale….Noi qui siamo di casa”. GLi amici, la guida,  il dado è tratto e la nostra ricerca ha finalmente inizio….coltello, forchetta, sorriso immancabile e via a “Degustare”.

Alcuni dati importanti

 
 
Osteria L’ Acino
via San Domenico 2, Tel 011 5217077
Orario Cucina: 19:30 – 00:30
Chiusura: Domenica
Ferie: Agosto
Prezzo Medio: 30 Euro
Menu: solo alla carta
Carte di Credito: si
 
 

 

Il giudizio complessivo dato dalla guida é molto positivo

“….il segreto, oltre che nelle mani della cuoca, riposa nella scelta delle materie prime eccellenti, nell’ idea imprenditoriale illuminata che non si debba risparmiare sul conto del macellaio o del fruttivendolo. Ne nascono piatti accattivanti, come il vitello tonnato (con l’ ottima salsa all’  “antica maniera”) o la lingua al verde, come lo stinco o la finanziera, come lo sformato di castelmagno o i peperoni al forno con salsa d’ acciughe…..ancora piu’ facile essere amici della carta dei vini: per tacere del resto, la sezione degli champagne é un lungo e intenso viaggio lungo le colline e dentro le caves…Ecco, é il prototipo di un modo di cucinare che, ridando senso a un aggettivo gastronomicamente abusato, potremmo definire casalingo. Modesto ma non distratto; intenso ma curato”

Con un giudizio cosí non  potevamo che convincerci  a provare. Per quasi un mese abbiamo porvato a prenotare un tavolo per il sabato alle 21, al quarto tentativo, barattando un 20.00, ci siamo finalmente riusciti. Appena entrati nel locale abbiamo capito: 13 tavoli, di cui solo 2 per quattro persone. Un localino intimo e romantico dove le attenzioni sono tutte per te fin dal primo passo oltre la porta di ingresso.

Nella foto il vitello tonnato con salsa “all’ antica maniera” che ci é stato servito: “fotogenico” , colorato e ottimamente impiattato. La salsa, di un bel colore giallo senape era densa e non completamente mixata, cosa che permetteva di apprezzare separatamente  i componenti di alta qualitá  come il cappero e le uova. Il risultato : gustoso ma leggero. Unico piccolo neo, é dato dalla quantitá non abbondantissima, e dall’essere un pochino Dry, come direttamente giudicato da Ellen.

La carne di vitello l’ abbiamo trovata anch’essa un pochino troppo asciutta e in alcune fette presentava qualche venatura.

Voto al piatto:


Oltre al Vitello tonnato abbiamo ordinato degli ottimi Tajarin con ragu di salsiccia, il tutto accompagnato da una bottiglia di Nebbiolo Negro 2009 Langhe, cantina suggerita per la settimana (anche il vino molto buono), il Bunet ha completato la cena e aggiunto energia al sorriso che ci ha accompagnato nel ritorno a casa dopo un’ ottima serata. Condividiamo pianemanete il giudizio riportato dai critici nella guida e il suggerimento di Chloé & Carlo (che in fatti ci hanno giá suggerito un nuovo locale).

Alla prossima amici